Cerca
Logo
Cerca
+

Quirinale, Matteo Salvini apre a Matteo Renzi: "Purché sia un nome serio e non troppo schierato a sinistra"

Gian Marco Crevatin
  • a
  • a
  • a

"Se c'è un nome serio, non totalmente schierato a sinistra" per il Colle, la Lega è pronta al confronto. Lo assicura il segretario, Matteo Salvini, ospite ieri sera, 3 dicembre, del Talk show di approfondimento politico "Otto e mezzo". Il leader del Carroccio apre dunque al dialogo col Pd sulla successione al presidente della Repubblica. Lilli Gruber, conduttrice della trasmissione, lo incalza a dovere e lo invita a proporre un nome per il Quirinale ma il leghista si fa cauto e avverte: "Non faccio nomi" "non lo voglio bruciare" (in quanto candidato Lega). Scartato - Non sarà di certo Amato il candidato ideale di Salvini che sul punto, nei giorni scorsi ha precisato: "Quando Berlusconi ipotizza Giuliano Amato presidente della Repubblica a me vengono i capelli dritti sulla testa, Giuliano Amato è quello del prelievo forzoso sui conti correnti nel '92, è quello dalle pensioni da decine di migliaia di euro al mese, è uno dei padri dell'euro e di questa Europa, e della Costituzione europea". Non politico - "Non facciamo nomi, diciamo solo che per il Quirinale ci piacerebbe un non politico". Su questo Salvini ci tiene a precisare la propria posizione e spiega che, archiviata l'ipotesi Amato, il segretario del Carroccio non vuole indicare nomi, "perché se li fa la Lega durano venti secondi" dichiara Salvini. Da lì alla spiegazione per esteso del candidato ideale e di quel "magari non eccessivamente schierato a sinistra", il passo è breve. Parla Berlusconi - "Da Renzi mi aspetto un percorso di condivisione che consenta al paese di avere un capo dello Stato che non sia espressione solo della sinistra, come è stato con gli ultimi presidenti, ma sia una figura di garanzia per tutti gli italiani". In una intervista all'Huffington Post Silvio Berlusconi parla della partita del Colle e sostiene la causa leghista e si dice convinto che alla fine si arriverà a un candidato condiviso con il Pd. "Sono convinto che arriveremo" a un nome condiviso, dice il Cav, "nel quadro di quella collaborazione istituzionale, che è diversa dalla convergenza politica, che si è avviata con il Pd sulle riforme. È evidente che i due temi, poiché fanno entrambi parte delle regole e delle garanzie, non possono che andare di pari passo". Verso Sud - Nel frattempo il leader leghista si appresta a presentare il nuovo soggetto politico per il Mezzogiorno. "Se tutto passa da Roma non funziona: il Sud ha tante energie non sfruttate. Presenterò una carta dei valori su Europa, famiglia, tasse e la legge Fornero. Chi ci sta aderisce. Ma io voglio gente nuova, non riciclata. Voglio sapere chi sono, che fedina penale hanno: siccome adesso la Lega cresce saliamo sul tram. No, non funziona così" ha spiegatoSalvini

Dai blog