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Jobs act, Ncd: "Un compromesso, ma un grande salto di qualità"

Andrea Tempestini
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Dopo lo schiaffo di Matteo Renzi ad Angelino Alfano, arrivato con l'approvazione di un Jobs Act differente da quello voluto dal ministro dell'Interno e dal suo partito (soprattutto sull'articolo 18), arriva una prima, cauta, risposta da parte di Ncd, lo stesso Ncd che alla vigilia del Cdm aveva minacciato lo strappo con l'esecutivo nel caso in cui le loro richieste non fossero state accolte. A commentare il caso politico è Fabrizio Cicchitto, che spiega: "Il Jobs Act, come approvato dal governo, è caratterizzato da due elementi: uno costituisce un salto di qualità assoluto per ciò che riguarda i licenziamenti collettivi. Invece c'è un compromesso per ciò che riguarda i licenziamenti individuali". Cicchitto aggiunge: "Ciò spiega gli elementi di consenso e anche alcune riserve avanzate da Ncd che però, rispetto al complesso del provvedimento, non risulta sconfitto. Gli elementi innovativi sono indubbi e ciò spiega la durissima opposizione della Cgil". Attacco agli azzurri - Sempre secondo Cicchitto "rispetto a questo provvedimento forze politiche di centrodestra collocate all'opposizione - da Forza Italia alla Lega a Fratelli d'Italia - hanno poco da dire perché comunque il risultato raggiunto con questo governo va al di là di ciò che fu realizzato nel passato da governi di centrodestra. E' evidente che insieme a nuove regole per il lavoro occorre una nuova politica economica con tagli più marcati di quelli contenuti nella legge di stabilità alla spesa pubblica e conseguente riduzione di pressione fiscale. Infatti non si può dire, come fa Forza Italia, meno tagli alle tasse e non accompagnare questa giusta richiesta da parallele proposte di riduzione della spesa, altrimenti i conti saltano tutti per aria". Ncd, insomma, per ora preferisce puntare il dito contro Forza Italia piuttosto che contro Renzi, che dei desiderata degli alfaniani non ha voluto tener conto, prendendosi "tutte le responsabilità" della scelta di conservare, in determinati il casi, la possibilità del reintegro dopo il licenziamento.

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