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L'idea di Matteo Renzi: creare il Ministero del Mezzogiorno per far felice Sergio Mattarella e... Anna Finocchiaro

Giulio Bucchi
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Un ministero ad hoc, per sistemare una big dei dissidenti Pd e, forse, per fare un piacere al Quirinale. Le due cose, d'altronde, andrebbero a braccetto perché l'idea di Matteo Renzi di trasformare il Ministero degli Affari regionali in Ministero del Mezzogiorno accontenterebbe in un colpo solo Anna Finocchiaro, palermitana Doc, e il suo illustre concittadino Sergio Mattarella, neo-eletto presidente della Repubblica e candidato proprio di Renzi. Nei progetti del premier, secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, ci sarebbe l'affidamento al nuovo Dicastero della gestione dei fondi europei. Era stato lo stesso Renzi, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, ad annunciare che a capo del Ministero degli Affari regionali sarebbe arrivata un'altra donna, dopo le dimissioni (forzate) di Maria Carmela Lanzetta: "Esce una, entra una", aveva detto Renzi. Prima silurata, poi ripagata - La Finocchiaro a questo punto diventa la candidata numero uno, per almeno un paio di ragioni. Innanzitutto, deve essere ripagata dal premier dell'ennesima delusione, quella di non essere stata candidata per il Colle. Esponente dell'ala "rossa" del Pd, fin qui uscita sconfitta su molti versanti, la volitiva senatrice siciliana potrebbe trovare la giusta collocazione in un ministero d'ispirazione e orgoglio sudisti, buono modo tra l'altro per dimenticare le aspre polemiche su Ikea e uso delle guardie del corpo fatte scoppiare sempre da Renzi, allora semplice sindaco di Firenze, alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2013. Anche allora la Finocchiaro era in lizza per il Colle e venne silurata a furor di popolo (anti-Casta). Ora però la musica sembra essere cambiata. Anche perché è stato proprio il presidente Mattarella, nel suo discorso di giuramento, a premere a lungo il tasto del "Mezzogiorno" come punto chiave nell'agenda del governo, in termini sia economici sia programmatici. E tra gli onorevoli più felici e orgogliosi, subito dopo l'elezione dell'ex giudice costituzionale, indovinate un po' chi c'era? La Finocchiaro, naturalmente.

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