Forza Italia, Denis Verdini nel mirino del cerchio magico azzurro
"Io sono sicuro della fedeltà di Denis". Silvio Berlusconi ha risposto così sul Fatto Quotidiano a chi parlava di "tradimento" in merito alle polemiche che hanno investito Denis Verdini all'interno di Forza Italia. Il Cav pubblicamente dice di essere convinto di non doversi preoccupare, ma il retroscena di Paola Di Caro sul Corsera parla di un ex premier furioso, che vuole far sbollire la rabbia prima di prendere una decisione e decidere la strategia. Nell'angolo - Di certo, con Berlusconi che ha ufficialmente decretato la morte del Patto del Nazareno, Verdini è stato messo all'angolo. Il "cerchio magico" guidato dalla fedelissima Mariarosaria Rossi ha segnato infatti ieri una doppietta: mettere a margine il potente uomo della trattativa e porsi loro stessi - quel gruppo di quarantenni che va da Toti alla Bergamini, dalla Gelmini a Fiori, a Cattaneo passando per l' alleanza oggi obbligata con i capigruppo Brunetta e Romani, con i meno schierati Bernini, Carfagna, Gasparri e con Ghedini nel ruolo di consigliere - come interlocutori di Matteo Renzi quando arriverà il momento, da loro considerato inevitabile, di riprendere i rapporti. Nomine rimandate - La strategia è questa, ma non è detto che metterla in pratica sia facile, soprattutto perché Berlusconi può "cambiare idea in ogni momento", puntualizza il Corsera, in un quadro politico in evoluzione. Oggi è suo interesse spostare su Verdini la responsabilità della sconfitta, allontanandola da sé, ma domani potrebbe tornargli utile l'uomo che, dice un ex ministro alla Di Caro, "resta ad oggi l'unico interlocutore riconosciuto da Renzi, che non ha interesse a legittimare noi nuove leve". E infatti nell'imminente non sembrano previste cacciate, né nuove nomine. Lo prova il fatto che il Cav non ha approfittato dell'offerta di dimissioni di Brunetta, al quale avrebbe replicato: "Non dobbiamo darla vinta a Fitto azzerando tutto".