Washington, Barack Obama accoglie alla Casa Bianca Matteo Renzi: "La ripresa economica degli Stati Uniti sia da modello per l'Europa"
Barack Obama ha approfittato della visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi - che lo ha omaggiato con del vino - per lanciare l'ultima frecciata alle politiche di austerità tedesche. "Non si vive di solo export - ha detto dalla Casa Bianca Obama - in una fase di deflazione, come è quella nella quale ristagnano diversi Paesi dell'area Euro occorre puntare sui consumi interni". E Obama richiama l'Europa, Italia in testa, a guardare all'esempio statunitense: "Siamo riusciti a stabilizzare l'economia senza perdere posti di lavoro. Lo abbiamo fatto riducendo il deficit di due terzi, grazie alla nostra economia che è cresciuta molto velocemente". Obama ha concesso l'idea che quella europea sia una situazione un po' diversa dalla realtà americana, di fatto però le strade che si pongono davanti agli stati membri dell'Ue sono le solite due: continuare con l'austerità targata Germania, oppure spingere sulle: "Riforme strutturali - ha continuato Obama - le riforme sono importanti perché se il mercato del lavoro è fermo, è difficile assumere, specialmente i giovani". Libia - Uno degli scopi del viaggio di Renzi a Washington doveva essere anche quello di convincere Obama a sbloccare l'inerzia dell'Onu sulla Libia e incassare il sostegno Usa per una guida italiana dell'intervento. Sul tema Renzi si è dichiarato ottimista: "Esco dall'incontro con la convinzione che la piena condivisione con gli Usa nelle prossime settimane mostrerà i frutti più efficaci. Nel Mediterraneo è in corso non solo una questione di sicurezza ma anche di giustizia e dignità dell'uomo". E ancora: "L'Italia è pronta ad assumersi la responsabilità di una leadership negli sforzi diplomatici in Libia. Il punto chiave è bloccare il traffico degli esseri umani. Il Mediterraneo è diventato un cimitero". Niente di concreto sui dettagli di un eventuale intervento, ma una cosa è certa, almeno stando a quanto detto Obama, non ci sarà un intervento dell'esercito americano: "La crisi libica - ha detto il presidente Usa - non si risolve solo con droni e attacchi militari. Dalla Libia - ha ammesso - possono venire minacce terroristiche, è di sicuro una zona a rischio". L'unica apertura esplicita di Obama è stata su un vago "coordinamento anche con altri partner" per provare a risolvere la crisi di Tripoli.