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Forza Italia, il ddl sulle moschee: sermone in italiano e albo degli imam

elisabetta pistoni
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Forza Italia in prima linea contro la "proliferazione" delle moschee (illegali) in Italia. Una battaglia combattuta in primo luogo da Daniela Santanchè e Renato Brunetta, che spiegano come i luoghi di culto musulmani devono essere tenuti sotto controllo, soprattutto in un periodo come questo in cui l'allarme terrorismo non può essere minimamente sottovalutato. E così, per ridurre i pericoli derivanti dal legame tra le moschee e il terrorismo islamico, Forza Italia snocciola la sua personalissima ricetta. Gli azzurri propongono, in estrema sintesi, l'istituzione di un registro pubblico dei luoghi di culto e l'Albo nazionale degli imam. L'obiettivo quindi è quello di mettere in regola le centinaia di realtà non autorizzate e sparse in tutto il territorio italiano. Il disegno di legge, composto da 11 articoli, è stato presentato ieri, giovedì 23 aprile, per assicurare "sicurezza e trasparenza" e impedire il moltiplicarsi di luoghi di culto islamico che poi si trasformano in luoghi di culto "politico e religioso di natura eversiva", come nel celebre caso della moschea di viale Jenner a Milano, dove furono dimostrati i legami tra alcuni fedeli ed Al Qaeda. I punti della proposta - La Santanchè e il capogruppo Brunetta, a Montecitorio, hanno presentato il provvedimento per dire "stop al Far West" delle moschee senza controllo. Il disegno di legge, come detto, prevede il registro pubblico delle moschee e un Albo degli imam a cui viene fatto obbligo di fare richiesta al ministro dell'Interno, corredando tra gli altri documenti anche la dichiarazione bancaria che comprova la consistenza del patrimonio mobiliare a disposizione del luogo di culto. La figura dell'imam e l'edificazione di luoghi di culto islamici sono infatti  i punti centrali del testo.  La proposta di legge impone che il sermone debba tenersi in italiano e non ci devono essere collegamenti di chi li frequenta con centri islamici estremisti. Anche l'imam non dovrà essere vicino ad ambienti estremisti e avere la cittadinanza italiana. Qualora uno di questi requisiti venisse a meno, l'autorizzazione verrà negata. Brunetta ha spiegato: "Le moschee sono state anche un luogo di aggregazione politico religiosa di natura eversiva rispetto al paese che le ospita. Le democrazie rispetto agli stati islamici sono generose ma non sono fesse. Chi vuole usare la democrazia per impedire la democrazia deve essere perseguito". Poi Daniela Santanchè ha aggiunto: "Noi spesso vediamo degli imam che da noi sono considerate star, mentre nei loro paesi sono dei delinquenti. Vengono da noi e si mettono a fare i predicatori d'odio. Questo non avverrà più". 

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