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Sergio Mattarella, il messaggio a Matteo Renzi: Italicum, evitare il voto di fiducia

Andrea Tempestini
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"Mi auguro che, nella libertà del confronto politico, si possano trovare convergenze finalizzate al bene comune", spiega Sergio Mattarella celebrando l'anniversario della Liberazione. Un riferimento chiarissimo, quello del Capo dello Stato, alla "priorità delle priorità", così come lui l'ha definita, ovvero la riforma elettorale che la prossima settimana dovrà essere approvata dal Parlamento. Da par suo Matteo Renzi, ha spiegato che se l'aula bocciasse il testo il governo andrebbe a casa. Il contesto, dunque, è tesissimo: dopo l'Aventino delle opposizioni in commissione Affari costituzionali alla Camera, la minoranza Pd capeggiata da Letta e Bersani continua ad opporsi alla riforma. E Mattarella, con le tipiche parole paludate che competono all'inquilino del Colle, spiega a Renzi che trovare una convergenza con gli altri partiti su una riforma costituzionale sarebbe la migliore delle soluzioni. Il voto di fiducia - Nel mirino del Capo dello Stato c'è il voto di fiducia, ventilato da Palazzo Chigi sui tre articoli che compongono il testo. Il voto di fiducia, per una riforma costituzionale, non è espressamente vietato. In ogni caso, se veramente si arrivasse a questo tipo di soluzione, toccherà a Laura Boldrini accertare se la strada sia percorribile o meno. Insomma, per Renzi, sull'Italicum, la strada non è affatto tutta in discesa. Oltre all'opposizione della minoranza, Mattarella, pur senza voler creare "incidenti diplomatici" che possano portare a conseguenze drastiche per il governo, osserva la questione con molto interesse. Il voto di fiducia, secondo il Quirinale, deve essere evitato. In caso contrario, ed è questo il sottotesto delle dichiarazioni del presidente della Repubblica, non è da escludere che sia proprio il Colle a sollevare dubbi sull'Italicum, magari rispedendolo alle Camere. E, dunque, in ipotesi, spedendo a casa Renzi.

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