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Genova, Matteo Renzi contro la sinistra del Pd: "Ci sono due sinistre: una che vuole cambiare, l'altra che vuole perdere"

Matteo Renzi

Giovanni Ruggiero
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La vittoria di David Cameron in Inghilterra torna utile al segretario del Partito democratico Matteo Renzi per togliersi altri sassolini dalla scarpa con i dissidenti della minoranza di sinistra Dem. In Liguria per la campagna elettorale, dove il Pd ha candidato alla presidenza della regione Raffaella Paita - già indagata per l'alluvione a Genova - Renzi ha letto il risultato inglese con la tesi che: "Ci sono due sinistre: una a cui piace cambiare e una a cui piace perdere". Logicamente, la prima è la sua, la seconda l'opposizione interna al Pd, che con la partenza di Pippo Civati è divenuta opposizione tout-court. La frecciata però è ad ampio raggio e coinvolge anche Massimo D'Alema. Da più parti Renzi è accusato di essere responsabile del calo di iscrizioni al Pd, lui liquida la polemica etichettando l'ala sinistra del partito come i: "nostalgici del 25%". La vittoria di Cameron torna utile anche per difendere il suo Italicum: "In Inghilterra oggi Cameron ha vinto le elezioni, e ha preso la maggioranza dei seggi, con il 36 per cento dei voti. In Italia, con l'Italicum, con il 36 per cento si va al ballottaggio. Quanta superficialità e studiata disinformazione c'è stata nel dibattito sulla legge elettorale, tanto che si è parlato di deriva autoritaria". Il riferimento è anche al capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che in Aula aveva parlato di "bivacco di fascismi renziani", a lui Renzi ha replicato: "Utilizzare quel riferimento significa profanare la memoria di chi è morto".

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