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Roberto Maroni: "Angelino Alfano deve dimettersi, non poteva non sapere"

Lucia Esposito
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"Angelino Alfano non poteva non sapere. Se io fossi in lui mi dimetterei". Non usa mezzi termini ma è diretto e chiarissimo il governatore della Lombardia Roberto Maroni sul caso Casamonica. L'ex ministro dell'Interno chiede dalle pagine de Il Giorno un gesto per rimediare "alla figuaraccia mondiale fatta dall'Italia".  Maroni si chiede che cosa sarebbe successo se al governo ci fosse stato il centrodestra a lui fosse stato titolare del Viminale. E proprio in base alla sua esperienza all'Interno spiega: "Io conosco il ministero dell' Interno. Fosse accaduto quando ero al Viminale, sono certo che mi avrebbero immediatamente informato non appena quel boss fosse morto, ben prima del funerale. Un modo per evitare che accadesse quello che invece a Roma è successo. Oltretutto, a differenza di quanto sostiene Alfano, c' è già una legge per intervenire in casi simili, non ne serve una nuova. In Calabria, quando muore un boss, si fanno i funerali alle 7 del mattino in forma privata". Non solo Alfano anche il sindaco e il prefetto "non potevano non sapere" secondo Maroni. Il futuro della Lega - Dalla vicenda di Casamonica Maroni fa una considerazione sul futuro della Lega: "Conviene ancora, a noi della Lega, sperare che Roma possa essere recuperata? O è più utile tornare alle origini? Conviene di più andar via da Roma e lottare per l' indipendenza, magari ritirando fuori il progetto di Miglio". Spiega quanto sia faticoso da Govenatore della Lombardia spiegare agli imprenditori di venire a investire in Lombardia e dopo quello che hanno visto a Roma sarà ancora più difficile. "Devo spiegare agli imprenditori che la Lombardia è una cosa, Roma è un' altra. Una fatica doppia".

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