Sondaggio su Renzi, Salvini e Grillo: quando vincono
Chi vincerebbe? E con quali alleati? La risposta ha provato a darla il quotidiano "Italia Oggi" con un sondaggio effettuato da Lorien Consulting. I risultati, ovviamente, sono validi se si andasse a votare oggi (mentre con ogni probabilità vi si andrà nel 2018). Il punto-chiave resta sempre il premio di lista, previsto dall'Italicum, e in alternativa il premio di coalizione. Per evitare il ballottaggio (previsto dalla legge elettorale in vigore tra le prime due liste se nessuna delle due raggiunge il 40% delle preferenze), Renzi dovrebbe convincere Alfano a costituire una lista unica col Pd (in pratica a smantellare il Nuovo centrodestra), che otterrebbe il 43% delle preferenze. In alternativa, otterrebbe il 42% se costituisse una lista unica con Nichi Vendola e tutta la frammentata galassia della sinistra. Ipotesi difficili da realizzare entrambe (Alfano non vuole "annullarsi" nel Pd e ha più volte fatto appello affinchè l'Italicum venga modificato con il premio di coalizione al posto di quello "di lista"). Se invece, scrive "Italia Oggi", Renzi compilasse una lista di soli Pd, il ballottaggio sarebbe sicuro. Dall'altra parte, quella di centrodestra, l'ipotesi di superare il 40% è assolutamente impossibile. Secondo l'indagine Lorien Consulting, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia insieme lancerebbero Salvini a un lusinghiero 29% battendo l'M5S che sarebbe al 23%. Se Alleanza popolare trovasse l'accordo, la base di partenza del centrodestra tutto unito sarebbe addirittura del 33%. La lista Renzi-Alfano, invece, ridarebbe il secondo posto a Beppe Grillo (che col 28% supererebbe Salvini al 25%). Cosa che servirebbe a poco, visto che in quel caso il ballottaggio non si terrebbe. "La conclusione" spiega a Italia Oggi il direttore di Lorien Consulting Antonio Valente, "è che il centrodestra che si presentasse unito sotto la guida di Salvini con Alfano cooptato o comunque non in lista con il Pd, andrebbe probabilmente al ballottaggio a discapito dei 5 Stelle, che invece riuscirebbero a primeggiare su un centrodestra disunito e con la sua ala moderata integrata in una coalizione 'pigliatutto' corrispondente alla attuale formazione di governo".