I guai di Renzi, Boschi e Poletti. Il Governo va in piazza, ma viene contestato
Il governo Renzi si gioca la carta della controffensiva mediatica per tamponare le falle aperte dai guai che stanno travolgendo l'esecutivo negli ultimi giorni. Matteo Renzi trova asilo in un'ampia intervista sul Corriere della sera per chiarire, a fatica, cosa intende fare il governo per rispondere ai continui attacchi terroristici che insanguinano l'Europa. Trova spazio senza troppa fatica anche Maria Elena Boschi sulla Stampa che si impegna nella difesa d'ufficio del governo, mentre fuori gli italiani hanno un diavolo per capello tra risparmi bruciati e quella sensazione da presa in giro per le dichiarazioni di crescita dell'economia, mentre il paese reale è ancora alle prese con potere d'acquisto ridotto all'osso e disoccupazione cronica soprattutto al Sud. Ne hanno fatto le spese sulla propria pelle quei ministri che hanno messo il naso fuori dal palazzo, a cominciare dalla Boschi in visita ai banchetti Pd di Ercolano, in provincia di Napoli. La ressa è stata violenta, non solo per vedere da vicino l'avvenente ministro, con tanto di anziano di 94 anni con una vistosa ferita sanguinante alla testa. Il ministro è stato accolto da disoccupati e madri al grido di: "Lavoro, lavoro", riportando un po' tutti con i piedi per terra. Stessa sorte per il ministro del lavoro gaffeur Giuliano Poletti, che ha avuto la felice idea di fare una capatina in un mercato di Roma. Ogni passo è stato un cazziatone da mamme e nonne inferocite: "Perché i vostri figli non sono disoccupati? - chiedevano le casalinghe - Perché la mia pensione non è rivalutata? Perché l'Italia è ferma?".