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Tutti gli errori di Banca Etruria. Maria Elena Boschi ora si confessa

Giovanni Ruggiero
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Da quando è scoppiato anche sul fronte politico, oltre che giudiziario, il caso del crac di Banca Etruria, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi sembrava sparita dai radar mediatici di giornali e tv. Ora archiviate le feste natalizie, il ministro al centro delle polemiche per i sospetti sul padre Pierluigi, già vicepresidente dell'istituto di credito aretino commissariato, si difende dalle pagine del Corriere della sera dando la colpa ai palinsesti televisivi: "Sono sempre stata qui a lavorare - ha detto - In Parlamento e in consiglio dei ministri. Banalmente, ho fatto qualche giorno di vacanza in famiglia e qualche giorno fuori con gli amici, come tanti". Il ministro è anche sorpreso dei dubbi sollevati sulla sua temporanea scomparsa: "Sinceramente non so dove sia il problema. Hanno detto, come se fosse una notizia, che in questo periodo non sono stata in televisione, ma nelle festività natalizie non ci sono trasmissioni politiche". Le accuse più feroci sono arrivate da Movimento Cinquestelle, in particolare dal blog di Beppe Grillo che ha lanciato accuse sessiste contro la Boschi e la dem Pina Picierno: "Il suo è sembrato un diversivo - ha risposto il ministro - Attaccano me perché sono in imbarazzo per i fatti di Quarto, che sono fatti seri". Al diversivo risponde con un altro diversivo e insiste: "Grillo sottovaluta sia l'intelligenza degli italiani che la rabbia dei suoi militanti ed elettori. Io non credo che riuscirà a sviare l'attenzione da Quarto prendendosela con me". Le accuse - Quando si è difesa in aula a Palazzo Madama contro la mozione di sfiducia dei grillini, la Boschi ha promesso che nel caso in cui le accuse fossero state provate, si sarebbe subito dimessa. Una posizione che ribadisce ancora oggi e difende gli interventi del suo governo nella vicenda che coinvolge la sua famiglia: "Siamo intervenuti per salvare un milione di correntisi di quattro banche, perché non c'è solo Banca Etruria, Mi fa un po' specie che siano degli ex ministri che ora ci spiegano autorevolmente che cosa dovremmo fare, ma che quando erano ai loro posti si sono dimenticati di intervenire - ha detto, riferendosi per esempio alle accuse dell'ex ministro Renato Brunetta - Magari se fossero intervenuti tempestivamente quando c'era la necessità di farlo, oggi non ci troveremmo a dover gestire l'emergenza". Conflitto d'interessi - Il nodo però resta il legame inevitabile tra la famiglia del ministro Boschi e il crac della Banca Etruria: "L'ipotesi di un mio conflitto di interessi è a dir poco fantasiosa - ha ribadito con le stesse parole usate in Aula - Ed è un po' surreale che rispetto a questa vicenda molto complessa e articolata che riguarda la fase che sta vivendo il sistema bancario italiano, si parli solo ed esclusivamente di Banca Etruria, che, anche per le sue dimensioni, ha un ruolo molto circoscritto".

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