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Cav, operazione sorpasso compiuta. Il sondaggio cambia tutto: le cifre

Matteo Legnani
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Milano è sempre Milano. È lì che si respira prima l'aria che tirerà in futuro nel Paese. Per questo, guardando i risultati del sondaggio Ipsos realizzato tra il 9 e il 13 aprile sulle elezioni per il sindaco del capoluogo lombardo, Matteo Renzi dovrebbe toccare qualcosa di più del classico ferro. Perché il margine di vantaggio del suo candidato, l'ex numero uno di Expo Giuseppe Sala, si è ridotto ai minimi termini: Ipsos lo dà al 38,8% contro il 37,1% del suo avversario di centrodestra Stefano Parisi. Il 5 Stelle Gianluca Corrado segue col 16,5% davanti al veterano Basilio Rizzo col 3,5%. Se poi si guarda al voto di lista, si scopre che il sorpasso del centrodestra c'è già stato: i partiti che sostengono Parisi messi insieme (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Milano Popolare e Lista Parisi) arrivano al 36,5% delle preferenze, contro il 35,9% di quelli che sostengono Sala: Pd, Lista Sala, Sinistra per Milano e Italia dei valori. Un altro indice a favore di Parisi è quello delle risposte alla domanda se il nuovo sindaco dovrà proseguire o meno nella direzione e nel lavoro di Giuliano Pisapia: a gennaio il 39% degli intervistati da Ipsos rispondeva che bisognava proseguire nel solco del sindaco uscente, mentre oggi quella percentuale è scesa al 32%. Il 57%, invece, ritiene che si debbano cambiare sostanzialmente contenuti e modo del governare. Le cattive notizie per il centrodestra, però, arrivano dal ballottaggio: ad oggi, sempre secondo la rilevazione in esame, si imporrebbe Sala con il 52% (contro il 48% di Parisi). Va però detto che lo svantaggio è assolutamente colmabile: all'inizio della campagna elettorale, infatti, il candidato del Pd veniva dato come vincente sicuro. Ma l'aria, appunto, è cambiata.

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