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Il sondaggio che cambia i piani al Cav: il futuro del centrodestra è questo

Giulio Bucchi
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Anche dopo la scelta di sostenere Marchini candidato sindaco a Roma, Silvio Berlusconi ha continuato a ripeterlo: non si torna al Patto con Nazareno e l'appoggio a un centrista di estrazione "sinistra" come Alfio non è un messaggio distensivo verso Matteo Renzi. Ma c'è un sondaggio su Forza Italia e i suoi elettori che potrebbe cambiare le carte in tavola.  Da Forza Italia a Forza Silvio - L'alleato perennemente in bilico Matteo Salvini è stato chiaro: se Forza Italia deciderà di combattere questa Unione europea andrà a braccetto con la Lega, altrimenti addio. Ma davvero il Cav avrà la volontà di voltare le spalle al Ppe e soprattutto ai moderati? Sul Giorno una rilevazione di Ipr Marketing fa propendere per l'esatto contrario. Attualmente i candidati sindaco di Forza Italia sono quotati tra il 10 e il 12%, con punte negative sotto il dieci. "Se la rottura dell'alleanza con la destra sarà sancita - scrive il direttore dell'istituto Francesco Ghidetti -, si potrebbe compiere la definitiva trasformazione di Forza Italia in Forza Silvio: un soggetto più esiguo di ispirazione marcatamente moderata che mantiene le distanze da Renzi, ma non una contrapposizione totale". "Non ostili a Renzi" - Negli ultimi due anni il capitale di voti degli azzurri si è praticamente dimezzato, con le componenti di destra (il 9% totale) che si è rifugiato verso Salvini (+7%) e Meloni (+2%). Gli elettori che continuano a riconoscersi in Berlusconi e Forza Italia, nota GHidetti, sono dunque ora più "omogenei", moderati, "di centro". Anche per questo solo il 20% dei simpatizzanti azzurri vorrebbe un ricollocamento più a destra. La maggioranza vorrebbe un candidato premier simile a Marchini, Parisi e Lettieri: un moderato in grado di misurarsi con Renzi. Ma qui arriva il dato più significativo: il 50% degli elettori forzisti vorrebbe una politica dialogante nei confronti del governo. Calcare la mano contro Renzi (a cui gli elettori azzurri consultati da Ipr Marketing si dicono "non ostili") potrebbe far guadagnare qualche voto perso, ma rischierebbe viceversa di perdere lo zoccolo duro dei berlusconiani. 

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