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Napolitano, Berlusconi e Bersani al Colle

Lucia Esposito
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di Lucia Esposito @luciaesposito5 Un settennato che non finisce mai per Giorgio Napolitano. Dopo il pressing di Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusocni, il presidente della Repubblica ha accettato il secondo mandato. Un gesto di responsabilità richiesto dalla situaizone di emegenza in cui si trova il Paese. La matassa intricatissima è di nuovo in mano a Giorgio Napolitano che stava traslocando dal Colle e  che ha sempre detto di non essere disposto a prolungare la sua permanenza al Colle. Ma tant'è. La situazione è allo stallo, i tre giorni di votazione si sono trasformati nella Caporetto del Pd, hanno rilevato la drammatica spaccatura che attraversa il partito. Veleni, sgambetti, tradimenti, lunghi coltelli. Dopo l'affossamento di Prodi, questa mattina, sabato 20  aprile,  prima Pier Luigi Bersani, il segretario dimissionario del Pd, poi Silvio Berlusconi sono saliti al Colle. Napolitano li ha incontrati separatamente e, dopo l'incontro con loro, ha avuto un colloquio con un gruppo di presidenti di Regione e grandi elettori, di diversi schieramenti politici: tra loro anche i leghisti Maroni, Cota e Zaia. Il Pd ha chiesto a Re Giorgio un'ulteriore assunzione di responsabilità e di ricandidarsi, un'ipotesi che caldeggiano anche Silvio Berlusconi e la Lega. Napolitano, il grande "saggio", cosa farà? Da politico navigato il Presidente della Repubblica potrebbe suggerire la strada di Giuliano Amato, un nome meno divisivo di quello di Prodi e di D'Alema all'interno del Pd e gradito anche al centrodestra. L'alternativa è che Napolitano dia la sua disponibilità a un altro mandato, e si formi un governo del Presidente (magari con Amato premier). Anche Renzi ha detto sì a un Napolitano-bis, precisando che "il Pd esiste".Napolitano ha detto che darà una risposta entro le 13,30 prima della sesta votazione.  Prospettiva Giorgio - Nei capannelli tra i parlamentari pidiellini in Transatlantico cresce il partito del Napolitano bis. Molti azzurri, sia big che peones, confidano nell'attuale capo dello Stato, l'unico che possa garantire le larghe intese per dare stabilità al Paese. Da sempre l'ipotesi di prorogatio di Giorgio Napolitano piace a Silvio Berlusconi, che vede in lui quella figura super partes, capace di mettere tutti d'accordo e di traghettare il Paese fuori dallo stallo attuale. Nessuno, però a cominciare dal Cavaliere, precisano a palazzo Grazioli, '"vuol tirare per la giacca Napolitano, ma si prende atto che solo lui in questo momendo delicato è in grado di tirare fuori la politica dalle secche in cui si trova e di ridare slancio al Paese". Raccontano che in questi giorni ci siano stati contatti tra il Cavaliere e il Quirinale: nessun incontro, si parla di una telefonata. Anche la Lega, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe consultato Napolitano, i rumors parlano di un contatto telefonico con il segretario del Carroccio, Roberto Maroni.  Dopo Giorgio -  Dopo l'incontro con Giorgio  Napolitano, Silvio Berlusconi è rientrato a Palazzo Grazioli per   riunire lo stato maggiore del Pdl e decidere le prossime mosse per   l'elezione del capo dello Stato.. Pier Luigi Bersani invece ha incontrato Monti (anche lui poi andrà al Colle) il  colloquio è avvenuto alla Camera, nella sala del Governo, prima che il presidente del Consiglio salisse al Quirinale. Il segretario del Pd ha poi proseguito i colloqui con gli esponenti di Scelta Civica, fra cui Mario Mauro, Pier Ferdinando Casini e Andrea Olivero. Al momento il nome di Giorgio Napolitano sembra essere quello su cui possono convergere i voti di Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica. I grillini insistono con Rodotà, così come Sel.   

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