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IJF Perugia, Ezio Mauro: "Dopo il veto di Berlusconi Renzi è diventato più forte"

Il direttore di Repubblica: "Il presidenzialismo non è un tabù ma serve una riforma globale. Il centrosinistra? Non è morto"

Giulio Bucchi
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di Marco Petrelli Può succedere di tutto al Festival del Giornalismo di Perugia. Ad esempio, trovarsi in bagno con Ezio Mauro, direttore de La Repubblica. D'altronde, lo ammette lui stesso, al IJF Mauro è presenza fissa: "Ci vengo da anni e la trovo una splendida iniziativa". Vorrei chiedergli qualcosa del suo intervento ma lui, pronto, punta la porta del bagno dal quale è appena uscito: "Quello intendi?". Gli piace scherzare, è indubbio. Me la gioco e gli domando un'opinione sul novello inquilino del Colle. Ha visto? Un volto “nuovo” al Quirinale. Come le sembra?  "Mi sembra un presidente di profonda cultura repubblicana". Ma di nuovo c'è anche altro: Renzi che parla di presidenzialismo, un concetto appartenuto per anni alla destra...  "Beh non solo, considerando che ci sono amministrazioni di sinistra che hanno giovato dell'esperienza presidenziale, vedi ad esempio il Partito Socialista francese che ha vinto le elezioni in un sistema, appunto, presidenziale". E al presidenzialismo lei sarebbe favorevole?  "Per me non è un tabù anche se ritengo che comporterebbe una ristrutturazione di tutta la prima parte della Costituzione, di tutti i vertici istituzionali". Solo questo?  "Diciamo anche che, in un periodo di populismo galoppante di destra e di sinistra, seguire la via presidenziale potrebbe essere incauto". Direttore che mi dice di Renzi?  "Che ha una notevole energia politica e a mio avviso il fatto che Berlusconi gli abbia detto no alla candidatura a premier in questa fase - per evitare che un anno, forse due di Palazzo Chigi lo rafforzassero al momento del voto - credo che questo lo abbia rinforzato". E la sinistra italiana che farà? Sopravviverà?  "Certo, in un sistema democratico come il nostro esisteranno sempre un'area progressista e una conservatrice". 

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