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I parlamentari del Pdl contro Brunetta: "Sovietico"

Lo rivela Il Giornale. Il capogruppo avrebbe proposto un articolo dello Statuto che prevede che ogni proposta di legge passi prima dalla "presidenza"

Sebastiano Solano
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Il paradosso per Renato Brunetta? Essere definito comunista. Anzi peggio: "sovietico". Adalberto Signore su Il Giornale racconta di una "frizzante" riunione del gruppo del Pdl tenutasi ieri a Roma. In cima all'agenda le contromosse da adottare nei confronti del Pd, un partito allo sbando che potrà però rivelarsi pericoloso per il Pdl e Silvio Berlusconi: una cosipcua frangia del partito guidato da Guglielmo Epifani è infatti pronta a votare l'ineleggibilità del Cav.  L'articolo della discordia - Durante la riunione si è quindi parlato di come porre argine alle imboscate del Pd. Ma anche di altro. A rendere infuocata la riunione, secondo Dagospia, ci ha pensato il fumantino capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta che avrebbe inserito all'interno dello Statuto del gruppo un codicillo: l'articolo 6, che prevede che proposte di legge, emendamenti, interrogazioni e interpellanze debbano essere approvate dalla presidenza. I parlamentari sarebbero però saltati sulle barricate, scagliandosi contro la norma, da loro definita "sovietica" e "anti-costituzionale". 

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