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I grillini guidano l'assaltoalle casse dello Stato

Matteo Legnani
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di Fosca Bincher Centinaia di emendamenti, che riempiono quasi 300 pagine del bollettino delle commissioni di palazzo Madama. Pioggia di proposte di spesa, gambe all'aria tutti i risparmi faticosamente previsti nell'ultimo anno di austerity. All'improvviso la politica italiana è tornata ai migliori tempi della prima Repubblica, con il più classico degli assalti alla diligenza. Guidato ovviamente da Pd e Pdl, ma con in prima fila sui propri destrieri - è questa la sorpresa - anche i senatori del Movimento 5 stelle.  Per tre mesi se ne sono stati tutti con le mani in mano a guardare le stucchevoli mosse dei leader politici. Da un paio di settimane sono partite le commissioni parlamentari e anche i peones della politica hanno iniziato a lavorare. E finalmente è finito nelle loro mani qualche provvedimento di peso. In un colpo in Senato sono arrivati due decreti del governo precedente guidato da Mario Monti. Uno ancora ereditato dall'esecutivo precedente: la revisione delle circoscrizioni giudiziarie con la cancellazione di alcuni tribunali locali. Il secondo è invece un decreto legge abbastanza fresco: l'ha varato il 26 aprile scorso Monti con il titolo omnibus «disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015». Mettere insieme interventi così diversi ha fatto scatenare subito la fantasia dei neo-parlamentari, per i quali è arrivato finalmente l'atteso momento di gloria. La vera sorpresa, scrive Bibncher, viene dai seguaci di Grillo. Che partecipano all'assalto alla diligenza come tutti gli altri. Sono decine e decine i loro emendamenti presentati a firma del loro senatore eletto nella zona in cui vogliono convogliare i finanziamenti.  Leggi l'approfondimento di Fosca Bincher su Libero in edicola giovedì 23 maggio

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