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Maroni taglia i fondi a Bossi,via i soldi alla "family"la Lega risparmia 1 milione di euro

Roberto Maroni e Umberto Bossi

Il Consiglio federale ha deciso il taglio "delle spese non collegate all'attività politica del movimento". Una frecciata al Senatùr, a lui andavano 600 mila euro e altri 300 mila alla scuola della moglie

Ignazio Stagno
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In via Bellerio è tempo di bilanci. Quelli veri. I conti non tornano e bisogna tagliare. Ieri dopo l'ultimo Consiglio Federale della Lega per discutere del bilancio consuntivo del 2012, il comunicato parla chiaro: sforbiciare sulle spese inutili. I primi soldi che saltano sono "le spese non direttamente collegate all'attività politica del movimento". Il documento è stato voluto e firmato dal segretario Roberto Maroni. Scoppiano subito i malumori. Dietro queste "spese" superflue qualcuno vede un taglio ai fondi che vanno ad Umberto Bossi e alla sua famiglia: 600 mila euro per lui, 300 mila per la scuola privata della moglie e altrin 100 mila per segrearie e assistenti. Questa spendig review in salsa padana a tanti leghisti, vicini al Senatùr, sembra una sorta di vendetta di Maroni per l'intervista rilasciata da Bossi al Fatto in cui l'ex leader ha attaccato Bobo. Parole di fuoco -  "Devo ricostruire la Lega, l'hanno distrutta". E ancora: "Ha trasformato i nostri ideali in burocrazia. Ha troppe poltrone e si dimentica delle cose. Io la base non l'ho mai abbandonata. Aspetto il Congresso, mi candiderò prima che non ne rimanga piu' nulla". Una valanga di stilettate qulle di Bossi che hanno fatto fatto imbufalire Maroni che aveva già replicato a muso duro: "Non c'è nessuna fronda interna e nemmeno resa dei conti, io sono il segretario federale. Quindi chi non è d'accordo se ne può andare. Quelle di Bossi sono opinioni personali ma non dirò mai nulla contro di lui". Dopo il botta e risposta ora Maroni passa ai fatti. E si prende pure il sostegno di Matteo Salvini che al Senatùr dice: "Un allenatore non torna sulla panchina dopo essere andato via". La resa dei conti è appena cominciata. E Bossi da sempre è un osso duro. Anche per Maroni. (I.S)

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