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Il Pd ora pensa alla Cina:"Basta sfruttamento e turni di 24h"e chiede aiuto alla Boldrini

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Guglielmo Epifani

I democratici propongono un "gruppo di studio" sulle aziende di Pechino per avere un registro di quelle che rispettano i diritti dei lavoratori. Ma i "compagni" scordano gli sfruttati italiani...

Ignazio Stagno
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Il Pd pensa alla Cina. "Un gruppo di studio italiano ed europeo per arrivare au una autocertificazione delle imprese che attesti il rispetto della produzione delle normative fondamentali sui i diritti umani dei minori, del lavoro dell'ambiente". Lo chiedono diversi parlamentari di largo del Nazareno alla presidente della Camera Laura Boldrini. La richiesta dei dem arriva dopo la notizia della morte di un ragazzino di 14 anni morto in Cina per un massiccio turno di lavoro durato 24 ore dentro una fabbrica che produce apparecchiature elettroniche. A proporre il gruppo di studio, che, va detto, costerà alle casse dello Stato, sono stati Michele Anzaldi, Marina Berlingheri, Simona Bonafè, Marco Donati, Luigi Famiglietti, Silvia Fregolent, Ernesto Magorno e Giovanna Martelli. Secondo gli esponenti democratici questo "gruppo di studio" sarebbe un contributo per permettere "a ognuno di noi la libera scelta dei notebook o del cellulare che preferisce, in base non solo a specifiche tecniche ma anche ad assicurazioni sul rispetto dei diritti umani". L'iniziativa è di valore. Ma verrebbe da chiedersi se il Pd e la poltica non dovrebbero prima occuparsi di alcune aziende italiane che sfruttano sopratutto i giovani con salari che non vanno oltre le 500-800 euro mensili. Il tutto con orari di lavoro che vanno dalle 9 alle 10 ore. Prima di studiare la Cina, forse converrebbe studiare un pò meglio il nostro Paese.La Cina può attendere. (I.S.)

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