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Berlusconi senatore a vita?I rivali sono Abbado e Muti

Napolitano vorrebbe riportare a cinque il numero delle onorificenze subito dopo l'estate e il criterio sarebbe quello di evitare nomi di politici

Matteo Legnani
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe rimesso mano al dossier senatori a vita. Con la recente scomparsa di Giulio Andreotti, il loro numero è sceso a tre: Ciampi, Colombo e Monti. L'intenzione del Capo dello Stato sarebbe quella di riportare il numero a cinque. Per evitare speculazioni e voci incontrollate, come quella di un Romano Prodi per sempre a palazzo Madama circolata dopo la bocciatura del Mortadella al Quirinale, Napolitano vorrebbe chiudere la vicenda subito dopo l'estate e  il criterio sarebbe quello di evitare nomine di personalità politiche. Il che chiuderebbe la porta alla nomina di Silvio Berlusconi, della quale pure si è parlato molto nelle ultime settimane (e non solo), anche a proposito di una "immunità permanente" della quale il Cav verrebbe a godere in caso di nomina a senatore a vita. Tra i nomi dei favoriti per riempire gli scranni che furono di Andreotti e della Montalcini, ci sono quelli di due grandi direttori d'orchestra. Il cui profilo si confa perfettamente al dettato dell'articolo 59 della Costituzione, in base al quale il prestigioso titolo di senatore a vita va assegnato a chi "ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, letterario e artistico". In "pole position c'è il maestro Claudio Abbado, che ha festeggiato proprio oggi gli 80 anni con un concerto e una cena a Bologna ai quali ha preso parte lo stesso Napolitano, e che vanta tra gli sponsor anche il sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni. L'altro nome è quello di Riccardo Muti, che forse a livello internazionale è oggi il più celebre direttore d'orchestra.

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