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Bersani, il piano per bloccare Renzi nella corsa alla segreteria

Lucia Esposito
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Una volta doveva smacchiare il giaguaro a tutti i costi, nel senso del Cav, e lo vedeva col binocolo lui al Cav, poi è finita come è finita. Ora si ripresenta con nuova, o rinnovata, ossessione, che porta il nome di Matteo Renzi, e si suppone che gli porterà fortuna, al suo solito, perfino oggi che il sindaco di Firenze/Fonzie un po' annaspa e di cavolate non riformiste e blairiane illuminate ne ha dette e ne ha fatte, che perfino rischia di fare la fine di quel Mario Segni che sembrò gran leader poi si voltò indietro e trovò il vuoto, ma se gli si para davanti e di nuovo un nemico portentoso come Pier Luigi Bersani può darsi che ce la faccia. È come, in frase di saggezza rara e forse non voluta, ha detto il direttore di Europa, Stefano Menichini, ovvero che il Pd ultimamente ha vinto sempre tranne quando alla guida c'era lui, il Bersani che ora torna in movimento per fermare la corsa di Matteo Renzi verso la segreteria del Partito democratico.  Nel suo commento in edicola oggi, venerdì 14 giugno, Maria Giovanna Maglie spiega come Bersani ostacoli la corsa alla segreteria di Renzi e crea una corrente contro di lui. Ma, considerato quanto sia stato fallimentare nello "smacchiare il giaguaro, il sindado di Firenze può stare tranquillo.    Leggi il commento di Maria Giovanna Maglie su Libero  in edicola oggi venmerdì 14 giugno  

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