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Riforme, Pdl: "Intervenire sulla magistratura"

Cav e Ilda visti da Benny

Gli azzurri provano a forzare Letta: Costituzione, cambiare anche gli articoli sulla magistratura. Salta l'accordo per tenere i pm fuori dal pacchetto

Andrea Tempestini
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Stretto nell'assedio togato, dopo l'ergastolo politico del caso Ruby e sul punto di essere alleggerito di mezzo miliardo di euro in favore di Carlo De Benedetti, Silvio Berlusconi prova a reagire. I sette anni di carcere, l'interdizione a vita, il maxi-risarcimento, il processo sulla presunta compravendita di senatori al via e la Cassazione su Mediaset all'orizzonte sono troppo. Così il Cav vuole premere l'acceleratore sulla riforma della giustizia: l'obiettivo è inserirla nel programma del governo Letta, che non la prevede. Questa la condizione posta dal leader del Pdl per proseguire la collaborazione nelle larghe intese. Magistratura - E questa stessa condizione si è già concretata in un ddl, depositato in commissione Affari Costituzionali al Senato. Si tratta di un emendamento al disegno di legge di iniziativa governativa che istituisce il comitato del per le riforme. Secondo quando riportato dall'agenzia Dire, l'emendamento a prima firma del capogruppo al Senato del Pdl in prima commissione, Donato Bruno, propone che il titolo quarto della Costituzione - quello sulla disciplina costituzionale della magistratura - rientri tra le materie di competenze del comitato. Il Pdl e il Cav sparigliano le carte, rispondo al fuoco della magistratura e puntano a modificare l'accordo di maggioranza che teneva fuori la giustizia dal capitolo delle riforme. L'obiettivo - Nel dettaglio, l'emendamento presentato dal Pdl, chiede che "al comma 1" dell'articolo 2 del ddl si sostituiscano "le parole: 'degli articoli di cui ai titoli i, ii, iii e v della parte seconda della Costituzione' con le seguenti: 'degli articoli di cui alla parte seconda della costituzione'". Viene dunque proposta una formulazione più generica, che ha l'effetto di includere anche il titolo quarto della Costituzione tra le possibili riforme (il testo del ddl governativo elenca esplicitamente i titoli della Carta che verranno dibattuti, e tra questi non ci sono quelli relativi alla giustizia).

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