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Insulti alla Kyenge, Calderoli indagato per razzismo

Roberto Calderoli

Matteo Legnani
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Dopo la condanna politica, sono in arrivo conseguenze giudiziarie per le frasi pronunciate nei giorni scorsi da Roberto Calderoli che, in un comizio a Treviglio, in provincia di Bergamo, ha paragonato il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge a un orango. La procura di Bergamo ha infatti aperto un fascicolo a carico del vicepresidente leghista del Senato, in seguito a un esposto del Codacons. L'associazione consumatori aveva chiesto che vengano effettuati "gli opportuni accertamenti, nonche' venga valutata la sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza". I reati ipotizzabili a carico di Calderoli sono quelli di istigazione all'odio razziale e ingiuria ad un organo costituzionale. L' associazione ha chiesto alla Procura di "utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito, allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare se nelle dichiarazioni del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, pronunciate dal palco della festa della Lega Nord di Treviglio, in provincia di Bergamo, nei confronti del Ministro per la Cooperazione internazionale e l`integrazione, Cécile Kyenge Kashetu, siano ravvisabili lesioni dell' ordine pubblico e della dignità umana, e se siano altresì ravvisabili responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali istigazione all' odio razziale ed ingiuria ad un organo costituzionale, e in caso affermativo, esperire nei confronti dello stesso e di tutti coloro che saranno ritenuti responsabili, soggetti pubblici e/o privati addetti ad attività di controllo e sorveglianza l' azione penale per tutti quei reati che l' autorità giudiziaria «riterrà applicabili".  

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