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"Il governo sta per cadere"Ultimatum Pdl al Pd per le nomine Mogherini e Gozzi

La decisione di promuovere i due democratici è stato accolta dai senatori del Pdl come un "rompete le righe"

Nicoletta Orlandi Posti
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Il Pdl è sul piede di guerra per le nomine della fassiniana Federica Mogherini, eletta presidente della delegazione italiana presso l'assemblea parlamentare Nato, e Sandro Gozi (prodiano sempre molto critico sul governo delle larghe intese), eletto presidente della delegazione italiana presso l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Nomine, quelle dei due esponenti del Pd, accolte come un 'rompete le righe' dai senatori del Pdl. "Cade il governo", e il commento amaro di un senatore Pdl all'uscita dall'Aula di Palazzo Madama. "Un segnale molto negativo", lo definisce apertamente Giuseppe Esposito che chiede un chiarimento al Pd: "Si tratta di un disegno per rompere il patto che tiene in vita il governo". Coincidenze sospette - Durante la riunione del gruppo Pdl è stata sottolineata la coincidenza temporale tra la sentenza di cassazione su Mediaset, che ha poi confermato la condanna a Silvio Berlusconi, e lo 'strappo' compiuto dal Pd. I democratici, assieme a Scelta Civica avrebbero compiuto un salto in avanti dopo lo stallo sulle nomine al vertice della Commissione per le questioni regionali e elle delegazioni Nato e Consiglio d'Europa. Stallo causato dalla richiesta del Pdl di eleggere in capo alla Commissione Antimafia un proprio esponente. Richiesta rimasta però inascoltata dagli alleati di governo. Prove di ribaltone - Il fatto, spiegano nel Pd, è che da tempo si era arrivati al "muro contro muro" sull'Antimafia: il Pdl rivendicava per se' la presidenza senza che però ci fosse l'accordo del Pd. Così, dopo un "lungo periodo di stallo", con il Pdl che di fatto ''bloccava tutte le altre nomine" Pd e Scelta Civica decidono di forzare un po' la mano eleggendo Federica Mogherini e Sandro Gozi. A Balduzzi, Scelta Civica, tocca invece lo scranno più altro della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Diversa la versione che si dà nel Pdl: "Stanno già facendo le prove per un'altra maggioranza", è il commento lapidario di un senatore che sta partecipando alla riunione del gruppo, "e noi faremo sentire la nostra voce".

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