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E' morto Renato Ruggiero, ex ministro degli Esteri

Renato Ruggiero

Guidò la Farnesina sotto il 2° governo del Cav: si dimise dopo sei mesi. Aveva 83 anni

Andrea Tempestini
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E' morto a 83 anni Renato Ruggiero, nato a Napoli il 9 aprile 1930, fu un diplomatico e politico italiano, piu' volte ministro, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e presidente dell'Eni. Laureatosi in giurisprudenza a Napoli, entra nella carriera diplomatica nel 1955. Nel gennaio 1959, e' assegnato all'ambasciata italiana a Mosca e, nel 1962, all'ambasciata italiana a Washington. Nel 1964 rientra in Italia per ricoprire l'incarico di capo-segreteria della Direzione generale per gli Affari politici del ministero degli Affari esteri; nel 1966 e' cancelliere presso l'ambasciata di Belgrado.  Nel 1969, Ruggiero e' inviato a Bruxelles alla rappresentanza italiana permanente presso la CEE. Nel luglio 1970 e' Capo di gabinetto del presidente della Commissione europea, Franco Maria Malfatti. Nel 1977 diviene portavoce di Roy Jenkins, successivo presidente della Commissione europea, che assiste nei negoziati per il lancio del Sistema monetario europeo. Tra il 1978 e il 1980, Ruggiero rientra a Roma ed e' consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri e capo di gabinetto di due ministri degli Esteri; in tali vesti e' tra i negoziatori dell'entrata dell'Italia nel Sistema monetario europeo e si occupa anche di alcune situazioni critiche quali la cosiddetta "crisi di Sigonella". Nel 1980 raggiunge il grado di ambasciatore ed e' nuovamente inviato a Bruxelles come rappresentante permanente dell'Italia presso la Comunita' europea, sino al 1984. In seguito rientra in Italia, come direttore generale per gli affari economici della Farnesina (1984-1985) e, per due anni, dal 1985 al 1987, e' segretario generale del ministero degli Esteri. Dopo le elezioni politiche del 1987, Ruggiero entra in politica, ed e' nominato ministro del Commercio estero nel governo Goria (28 luglio 1987-13 aprile 1988), in quota PSI; e' confermato al medesimo ministero nei successivi governi De Mita e Andreotti, sino al 12 aprile 1991. Tra il 1991 e il 1995 e' responsabile delle relazioni internazionali del gruppo FIAT.  Nel 1995 e' eletto direttore generale del WTO, con sede a Ginevra, carica che terra' sino al 1999; durante tale periodo promuove la liberalizzazione su scala mondiale delle telecomunicazioni, delle tecnologie informatiche e dei servizi finanziari. In seguito e' nominato presidente dell'ENI e (a settembre 1999) vicepresidente internazionale e presidente per l'Italia di Schroder Salomon Smith Barney. L'11 giugno 2001 Renato Ruggiero e' chiamato da Berlusconi a ricoprire la carica di ministro degli Esteri nel suo secondo governo. Ma dopo appena sei mesi, Ruggiero rassegna le dimissioni per il suo dissenso rispetto alla linea dell'esecutivo. Tra il 2006 e il 2008, Ruggiero ha ricoperto l'incarico di consigliere per la Costituzione europea del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Successivamente e' stato presidente di Citigroup e vicepresidente della Citigroup European Investment Bank; e presidente del Comitato consultivo internazionale di UniCredit.

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