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Bossi reintegra due espulsiNuovo scontro in vista nella Lega

Umberto Bossi

Lega, un nuovo scontro in vista: il Senatùr annulla i provvedimenti del segretario

Nicoletta Orlandi Posti
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Umberto Bossi ha inviato una lettera in cui comunica il reintegro nella Lega Nord a due esponenti espulsi a metà maggio dal Comitato di disciplina e garanzia del movimento per diversi commenti critici nei confronti della leadership di Roberto Maroni. L'ex parlamentare Marco Desiderati e l'ex assessore comunale a Lesmo (Monza e Brianza) Flavio Tremolada hanno ricevuto stamane la raccomandata firmata dal presidente federale. In quanto militanti con almeno vent'anni di anzianità, i due avevano fatto ricorso a Bossi contro il provvedimento, deciso sull'onda del 'giro di vite' interno al movimento avviato dopo le contestazioni al raduno di Pontida. Ma fonti qualificate vicine alla segreteria federale sollevano dubbi sulla procedura utilizzata da Desiderati e Tremolada, i quali - si fa notare - avrebbero dovuto fare appello "prima al comitato e poi in un secondo momento a Bossi". A giudizio di queste fonti, quindi, il ricorso sarebbe "nullo, così come il loro reintegro".  Lo scontro - E la diversità di interpretazioni fa capire che sulla questione potrebbe nascere uno nuovo scontro interno al partito o quantomeno una discussione sul tema e sui poteri del presidente federale (carica riservata, per statuto, a Bossi a vita). In ogni modo, nella missiva ricevuta da Desiderati e Tremolada, si fa riferimento all'articolo 14 dello statuto in cui si afferma che Bossi "presiede il comitato di disciplina e garanzia e rappresenta l'organo di ultimo e insindacabile appello rispetto ai provvedimenti disciplinari assunti nei confronti di soci con anzianità superiore o uguale a vent'anni consecutivi" (che è il caso dei ricorrenti).  Il caso - Presenti a Pontida, i due non avevano partecipato attivamente alle contestazioni (che hanno coinvolto principalmente esponenti veneti), ma nella riunione del direttivo lombardo in cui si è proposta la loro espulsione i due 'ultras bossiani' erano finiti nel mirino per i commenti 'postatì su Facebook molto critici nei confronti della nuova linea politica impressa dal segretario federale Maroni. La richiesta era poi stata approvata dal comitato di disciplina e garanzia il 13 maggio, insieme all'espulsione di altri 12 (e sospensione di 22).  La difesa - "Abbiamo letto lo statuto e inviato a Bossi la lettera di giustificazione dei nostri comportamenti che già avevamo inviato al direttivo della Lega lombarda", spiega Tremolada, contattato al telefono. "Sostanzialmente contestiamo di essere stati espulsi, ingiustamente, perchè abbiamo difeso l'articolo 1 dello statuto in cui si afferma che la Lega ha come finalità 'l'indipendenza della Padanià", continua. "La lettera di Bossi per noi è stato un fulmine a ciel sereno: è come se avessimo avuto una certificazione di origine controllata della nostra 'bossianità", prosegue. "Non mi collego a Facebook da due mesi, ma non rinnego quello che ho scritto: io Maroni lo critico dal febbraio del 2005 - conclude -. Ma non merito l'espulsione, ho sempre rispettato gli ideali e i valori della Lega Nord".

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