Renzi: ''Il Pd deve saper innovare Letta spero duri il più possibile''
Roma, 7 ago. (Adnkronos/Ign) - "Io vorrei che il Pd, di fronte a questa crisi economica e morale, abbia il coraggio di innovare, sperimentare senza compiangere i tempi del passato". Matteo Renzi, dopo alcuni giorni di silenzio, dalla Festa democratica a Bosco Albergati (Castelfranco Emilia) torna a parlare di futuro, del Partito democratico e di crisi. "Vorrei - afferma dal palco - che il partito non si limitasse a dire 'purtroppo' ma corresse per costruire il futuro e non restasse ad aspettarlo. Vorrei un Pd che corresse per rendere più bello il futuro, con entusiasmo, orgoglio e dignità. Vogliamo costruire un'Italia più bella". "Il futuro - sottolinea - non deve essere solo il terreno per il nostro rimpianto". E per puntare sul futuro, dice Renzi, "si deve ripartire puntando sulla scuola". Il sindaco elenca così i temi su cui puntare per ripartire, tra cui educazione ed energia, elenca il primo cittadino di Firenze, a cui aggiunge la 'E' di entusiasmo. "Il Pd - sottolinea il sindaco - deve avere entusiasmo, senza avere paura". Un passaggio del suo intervento è dedicato anche al governo Letta. "Il governo non usi la voce del verbo 'durare', che è un verbo doroteo, ma - prosegue - la voce del verbo 'fare'. Noi incoraggiamo il governo Letta ma deve essere il governo del fare. In quel caso spero che duri il più possibile, ma non accetto che mi si accusi di logorarlo perché dico quel che penso" "Il Pd non deve stare insieme perché c'è qualcuno di là che sia una minaccia" dice Renzi, riferendosi a Silvio Berlusconi. "Son vent'anni che aspettiamo cosa fa Berlusconi. Sento dirigenti che dicono 'prima di fare il congresso vediamo che fa Berlusconi'. Ma almeno il congresso possiamo farlo senza di lui?". E "al segretario del mio partito dico: fissiamolo questo congresso. Non parlerò di regole, di meccanismi, a me sta a cuore un Pd che torni a dare del tu alla speranza e al futuro" afferma Matteo Renzi. "Mettiamoci in gioco per cambiare l'Italia". Riferendosi poi alla decisione della Cassazione di confermare la condanna a Berlusconi, per il sindaco "il compito del Pd è salvare l'Italia e per salvare l'Italia si parte da un principio: le sentenze si rispettano, la legge è uguale per tutti". E incalza: "Ora più che mai dobbiamo prendere i voti del Pdl. Se abbiamo la puzza sotto il naso continueremo a perdere". Poi, sul rinvio a settembre della discussione sul finanziamento ai partiti, "è un clamoroso autogol" dice. "Grillo? E' il principale sponsor delle larghe intese - aggiunge Renzi - è lui che ha paura che le cose cambino". E ancora: "In questi 23 anni abbiamo visto di tutto, abbiamo visto la fine della prima Repubblica ma la seconda non l'abbiamo vista. A Roma è arrivata la Lega, quella dei diamanti e della laurea in Albania fino allo statista in camicia verde... a Cecile Kyenge dico: i Calderoli passano, la dignità e la civiltà restano". Dal palco di Bosco Albergati, Renzi conclude il suo intervento con una poesia di Alda Merini: "Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire 'grazie'. Io chiudo gli occhi, mi sposto di un passo e sono altro e sono altrove. Viva l'Italia, viva il Partito democratico".