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Grillo attacca ancora Napolitano: "Scelte inaccettabili, ci mandi a votare"

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Roma, 28 ago. (Adnkronos) - Beppe Grillo contro il Presidente della Repubblica. Il leader del M5S dedica al Capo dello Stato un post al vetriolo dal titolo: "Errare è umano, perseverare è Napolitano". E chiede al Presidente di "non convincere gli italiani che il governo Letta sia l'unico possibile" ma di mandarli subito alle urne. "Era inevitabile - scrive Grillo sul suo blog - che il meccanismo democratico si inceppasse in Italia sotto i lasciti del ventennio berlusconiano. La squallida vicenda sulla ineleggibilita' di Berlusconi e' solo l'esempio piu' recente dello stato confusionario della nostra democrazia. Ma sono soprattutto le scelte di governo del presidente Napolitano - incalza - che hanno manifestato un deficit di democrazia inaccettabile, spesso prendendo a pretesto i mercati finanziari per giustificare forzature anti democratiche". Per il leader stellato "sia che si voti, sia che non si vada a votare e' infatti ormai il solo Presidente Napolitano a fare e disfare i governi in Italia mirando a placare i mercati finanziari a garanzia di tutti. Ma di tutti chi? E di quali mercati stiamo parlando? In nome di quale conoscenza dei mercati finanziari un ottuagenario che ha passato la vita in Parlamento decide cosa sia meglio per il suo Paese?". Segue un excursus delle vicende politiche degli ultimi due anni. E l'affondo per il Capo dello Stato. "La smetta signor Presidente - chiede Grillo - di provare a convincere gli italiani che il governo Letta sia l'unico possibile perche' i mercati non capirebbero. Ci mandi a votare caro Presidente. Si fidi degli italiani per una volta e non dei Violante di turno. Ci mandi a votare e vedremo se l'Italia non sapra' dare ai mercati un governo forte e duraturo. Basta forzare il sano meccanismo democratico in nome 'dei mercati non capirebbero' caro presidente. I mercati capiscono benissimo e la prova e' il titolo Mediaset che ha raddoppiato in borsa da febbraio sulla scia di speculazioni di ogni tipo chiaramente considerate dal mercato favorevoli per Berlusconi, non certo per agli italiani". "Nel novembre del 2011 i mercati avevano fatto finalmente il loro lavoro - scrive Grillo - Supportando la BCE nelle pressioni sullo spread i mercati arrivarono dove la politica italiana mai sarebbe stata capace di arrivare: le dimissioni del governo Berlusconi, ormai in balia di scandali personali e incapacita' di azione di governo. Dove non pote' il PD, pote' il mercato. A quel punto caro presidente Napolitano si doveva andare a votare", rimprovera il leader del M5S. Per Grillo "i mercati avrebbero non solo capito e aspettato ma anche apprezzato. Lo si era gia' visto qualche mese prima con le elezioni spagnole. Il 28 luglio 2011 il governo Zapatero va in crisi e annuncia nuove elezioni nel bel mezzo della calda estate dello spread. I mercati attesero pazientemente l'esito delle elezioni del 20 novembre 2011 premiando quella scelta con uno spread sotto controllo. In Italia le cose andarono diversamente". "Qualcuno convinse il nostro Presidente che le elezioni sarebbero state un male che il mercato non avrebbe gradito ed il risultato sarebbe stato una pressione al rialzo sullo spread. Cosi', lei, caro Presidente - incalza Grillo - ci ha appioppato il governo Monti, ossia il governo Merkel in Italia. Solo due anni dopo il Pd capira' come la sua Caporetto politica sia iniziata proprio nel novembre 2011 quando anziche' pretendere legittime elezioni sicuramente vincenti ha preferito fare melina col governo Monti delle larghe intese trovandosi (come sempre) impreparato alle elezioni e giustificando tale suicidio politico in nome dei 'mercati non capirebbero' e della urgenza delle riforme". "Il governo Monti fallira'. Di riforme strutturali neanche l'ombra - accusa Grillo - solo tasse e austerita'. Cio' nonostante lo spread tiene grazie allo scudo anti spread annunciato da Draghi nell'agosto 2011, non certo per via di quelle riforme strutturali urgenti che giustificarono il governo Monti ma che non hanno mai avuto luce. E' Berlusconi a decidere quando si debba andare a votare e cosi' stacca la spina al governo Monti a dicembre del 2012". "Si va finalmente a votare. Le elezioni di febbraio ci danno un Paese ingovernabile e lei che fa caro Presidente? - incalza Grillo - Di nuovo in nome dei mercati che non capirebbero ci impone un governo di larghe intese tra 'tutti i vecchi (Pd+Pdl) meno i nuovi (5 Stelle)'. Il suo secondo governo caro Presidente si avvia al termine senza averci consegnato neanche una delle riforme promesse. Certo lo spread tiene ancora ma e' sempre grazie a Draghi non certo a Letta se siamo ancora in gioco. E allora - chiede il leader M5S - la vogliamo smettere di sventolare lo spauracchio dello spread e dei mercati solo quando fa comodo ai politicanti romani?". Subito al voto, chiede Grillo: "Si fidi degli italiani per una volta".

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