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Diritti tv: Berlusconi vede colombe ma fa il falco, se cado io Letta giu' con me

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Roma, 30 ago. (Adnkronos) - Non si fa illusioni, ma non molla la presa e lascia lavorare i pontieri per scongiurare il peggio. Inmattinata, durante il vertice con Angelino Alfano e le 'colombe' va in scena il 'Cav di governo', pronto a trattare fino alla fine sul nodo della decadenza e intenzionato a non staccare la spina alle larghe intesa. Poi, in serata, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di fuoco di Guglielmo Epifani e Matteo Renzi e anche la frase di Enrico Letta ("non ci sono margini"), Silvio Berlusconi e' tornato a trasformarsi in 'Cav di lotta', lanciando un nuovo avvertimento al Pd e al premier: "Se la sinistra mi impedira' di fare politica, non saremo disponibili a mandare avanti questo governo". Con i suoi sarebbe stato chiaro: questi signori, si mettano in testa che se cado io loro cadono insieme a me, a cominciare da Letta. Si scordino di giocare la loro partita congressuale sulla mia pelle, sarebbe stato il ragionamento. Avvalorato anche dalla nota congiunta dei capigruppo Schifani e Brunetta in tarda serata. L'ex premier, raccontano, gioca su due piani: sa che sfilarsi dal governo gli converrebbe ben poco, ma nello stesso tempo deve tener alti i toni dello scontro per alzare il tiro e incassare qualcosa in vista della Giunta del 9 settembre. E' sempre sfiduciato, non si aspetta nulla di buono, ma non chiude completamente la porta al confronto per favore quella che lui ha definito un "clima di pacificazione". Certo, fanno notare a palazzo Grazioli, il muro contro muro del Pd, da ultimo la stilettata di Franceschini ("Non accettiamo ricatti") che interpreta l'umore di palazzo Chigi, non aiuta il dialogo, ma gli emissari del Cav continuano a mediare. A complicarel a partita, la nomina dei senatori a vita, che non e' piaciuta ai falchi del Pdl ma anche a tanti 'moderati'. E' stata intepretata come un chiaro segnale di chiusura, ma qualche spiraglio di trattativa c'e' ancora. Gli 'alfaniani' lavorano per preservare le larghe intese, ma la strada resta piena di incognite.

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