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Berlusconi ad Alfano:"Angelino sono stanco,ti lascio il partito"

Berlusconi e Alfano

Faccia a faccia a Palazzo Grazioli tra il Silvio e il segretario. Il medico del Cav Zangrillo: "E' sotto fortissimo stress"

Matteo Legnani
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Il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, lo ha ammesso apertamente: "Il Cavaliere è stanco, è sotto forte stress. Ma riesce a essere lucido pur non dormendo la notte perché di giorno fa dei brevi pisolini, che lo aiutano molto". Il Capo, insomma, è allo stremo. E non lo avrebbe nascosto ad Angelino Alfano, nell'incontro che ieri i due hanno avuto a Palazzo Grazioli prima che il vicepremier si recasse a Lampedusa per seguire da vicino la tragedia dei migranti annegati. Quello col segretario Pdl è stato un incontro toccante, tra due amici che si stimano da tanti anni. Nel salotto dello studio al primo piano, Berlusconi ammette di essere "molto stanco" e riconosce di aver "commesso degli errori", di essersi fidato "di persone sbagliate". Ma invoca unità perchè, dice "voi siete ministri del Pdl, vi ho scelto io e ho dato la fiducia a questo governo". Avrebbe anche, il Cavaliere, dato assicurazioni al segretario sul suo futuro ruolo nella nuova Forza Italia: "Sei destinato a guidarla tu". Gerarchie - Alfano ascolta e assicura al leader che per parte sua non c'è l'intenzione di spacchettare il partito. Ma vuole un ridimensionamento dei falchi. Anche il suo fedelissimo, Fabrizio Cicchitto, ieri ha confermato che "l'ipotesi di un nuovo gruppo è tutta da vedere". Resta il fatto che però, Angelino, vuole dei cambiamenti, profondi, nelle gerarchie azzurre. Non vuole rompere con Silvio, ma vuole ridurre il potere di Verdini, Santanchè e Bondi. Secondo alcune ricostruzioni si sarebbe spinto anche a chiedere che Alessandro Sallusti venga allontanato dalla direzione de Il Giornale. Quadro politico - Parlano anche, Silvio e Angelino, delle scadenze politiche e giudiziarie che a giorni attendono il Cavaliere: dal voto della giunta per le elezioni di oggi alla scelta della pena alternativa al carcere che Berlusconi dovrà compiere entro il 15 ottobre, fino alla sentenza della cassazione del 19 ottobre, che rimodulerà l'interdizione dai pubblici uffici in conseguenza della condanna a 4 anni per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset. Alfano, in vista del voto sulla decadenza di oggi, avrebbe suggerito al Cav di anticipare una decisione "scontata, dimettendoti anticipatamente da senatore". Un'ipotesi che però berlusconi ha risolutamente respinto. Perchè, come ha detto qualche giorno fa "io non muoio nemmeno se mi ammazzano". Figuriamoci se si fa fuori da solo.

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