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Pdl, i falchi da Berlusconi: congresso e nuovo segretario

I lealisti portano a Berlusconi un documento per la messa al bando degli alfaniani con 100 firme. E chiedono l'azzeramento delle cariche Pdl

Matteo Legnani
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Doveva essere, quello di ieri, il giorno dell'ennesimo vertice tra Silvio Berlusconi e i lealisti del Pdl. Ma la tragedia di Lampedusa ha fatto saltare l'incontro. In serata però, i falchi si sono comunque presentati a palazzo Grazioli per conferire con il Cavaliere, forse anche approfittando dell'assenza dalla Capitale di Angelino Alfano che da ministro dell'Interno è volato nell'isola a sud della Sicilia. I lealisti, dopo il caos scoppiato ieri con la fiducia al governo Letta e approfittando della difficoltà dei dissidenti di coalizzarsi e scegliere che posizione prendere rispetto al partito, hanno iniziato a contarsi. In teoria, alla conta avrebbero dovuto andare già giovedì, ma poi il sì alla fiducia li aveva nei numeri confusi con gli alfaniani. E, numeri alla mano, i falchi si sono presenatti al Cavaliere portando con sè un documento di sostegno all'ex premier e contro il segretario Alfano. Una sorta di 'mozione di fiducia' che recherebbe in calce le firme di cento deputati e senatori, tra cui quelle di Fitto, Carfagna, Gelmini, Verdini, Santanche', Brunetta e Bondi. Non solo: i fedelissimi avrebbero chiesto a Berlusconi l'azzeramento delle cariche del partito nella formazione del nuovo partito (obiettivo: impedire ad Alfano di prendersi la segreteria anche nella nuova formazione politica) e avrebbero chiesto un congresso per ridefinire equilibri e ruoli. Poi si ritrovano nella nuova sede di San Lorenzo in Lucina. Ci sono anche Bondi, Capezzone, Prestigiacomo, Malan, Biancofiore, Polverini e Romano. Discutono anche di un ipotetico nuovo segretario della Forza Italia senza alfaniani: il nome più gettonato è quello di Raffaele Fitto, già governatore della Puglia e ministro. In più, invocano un rimpasto di governo: perchè se devono votare i provvedimenti del governo Letta, chiedono che una parte della compagine ministeriale sia loro, e non sia tutta appannaggio degli alfaniani.

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