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La Biancofiore lascia il governo: Letta accetta le dimissioni dell'amazzone

Michaela Biancofiore

La deputata altoatesina non è più sottosegretario: è l'unica che ci rimette la poltroncina. Tornerà, ma al fianco di Silvio

Michele Chicco
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Michaela Biancofiore, alla fine, è l'unica che ci rimette la poltroncina: lascerebbe il ruolo di sottosegretario alla Pubblica amministrazione. Adesso lei, l'amazzone berlusconiana per antonomasia, sarebbe fuori. In questa convulsa settimana politica le dimissioni dei ministri sono state prima respinte, poi, con la conferma della fiducia in Parlamento (martedì), di dimissioni non se ne è più parlato perché la crisi è rientrata. Per tutti, ma a quanto pare non per il deputato altoatesino. Lei è l'unica a non aver ritirato la richiesta di dimissioni, che così sarebbe diventata "operativa".  Il "giallo" - Biancofiore, però (ed è per questo che usiamo il condizionale), specifica: "Apprendo da alcuni articoli di stampa la notizia che le mie dimissioni, lealmente e coerentemente offerte al Presidente del Consiglio a seguito della decisione del Pdl e del presidente Berlusconi di ritirare la delegazione ministeriale, sarebbero state le uniche a non essere respinte e dunque ad essere state firmate dal presidente Letta al quale ho regolarmente votato la fiducia. Non avendo ricevuto alcuna notizia ufficiale della presidenza del Consiglio, ringrazio le centinaia di giornalisti e di amici che mi hanno contattata, ma mi riservo di commentare la questione se e quando sarò in grado di avere cortesi conferme o smentite in merito". Insomma, sulle dimissioni c'è un mezzo giallo. Vota il sondaggio di Libero Secondo voi perché è l'unica a rimetterci? Nelle mani del Cav. - A dire il vero, la Biancofiore era stata la prima a paventare l'ipotesi dimissioni: ad agosto, dopo la conferma della condanna per i diritti tv di Silvio Berlusconi, aveva rimesso il suo mandato nelle mani del Cavaliere. Sabato scorso (28 settembre), dopo l'annuncio choc direttamente da Arcore, lei era stata la prima a dire di sì: "Le mie dimissioni dal governo sono a disposizione di Silvio Berlusconi. Non potevamo stare al governo inermi ad accettare l'aumento dell'Iva, ora il Pd si assumi la sua responsabilità". Così si era pronunciata, ma nonostante le parolore forti è rimasta al governo del Paese fino ad oggi: Letta le ha tolto ogni imbarazzo e le ha concesso la possibilità di portare avanti la sua lotta senza impicci governativi. Saluta le istituzioni, ma è certo che lei medita di tornare: in futuro, ma sempre al fianco di Silvio.   Il segretario - La Biancofiore è la prima vittima di Angelino Alfano: pare che il vicepremier abbia chiesto di far saltare le poltrone dei falchi più accesi e lei, che era la traposizione di Daniela Santanché al governo, sembra essere stata la prima della lista. Se l'è cercata: domenica scorsa, nel pieno della crisi di governo, si è schierata come sempre dalla parte del leader azzurro e nelle ore della crisi ha attaccato le colombe più che mai. Oggi paga il conto, ma continuerà a dire la sua all'interno del partito. Anzi, senza l'impiccio del governo potrà spazziare qua e là, mettendo in difficoltà il diplomatico Angelino.

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