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Massimo Cacciari contro Matteo Renzi: "Rosatellum? Si è bevuto il cervello"

Benedetta Vitetta
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"Sbaglierò io, sono pronto a inchinarmi davanti ai grandi strateghi della politica, ma mi sembra che Renzi stavolta si sia bevuto il cervello...". Non usa mezzi termini il professor Massimo Cacciari per definire la nuova legge elettorale, il Rosatellum, appena approvata - con il voto di fiducia - dalla Camera dei Deputati. "Siamo sull'orlo di un'esplosione di malcontento che non verrà più controllata da nessuno. Qui si gioca con il fuoco. Quel che più mi indigna" prosegue il filosofo in un'intervista a La Stampa, "è che fanno una legge solo per fottere i grillini; li capisco se protestano. È stata una mossa ignobile. In cambio dal giorno dopo avremo l'ingovernabilità delle accozzaglie politiche. Delle pseudocoalizioni. Della paccottiglia. Più una marea di partitini perché lo sbarramento al 3% è una burla". Cacciari passa poi ad attaccare direttamente il segretario del Pd, Matteo Renzi:"Il Pd, secondo me, non ha fatto bene i suoi calcoli. Renzi con chi si va ad alleare? Con Alfano? Non so in Sicilia, ma qui al Nord con Alfano i voti si perdono. Oppure con Pisapia? Ma dai. L'unico effetto che vedo è che bersaniani e compagnia si raggrupperanno in chiave antirenziana. E che anche il centrodestra si unirà: dio non voglia, magari vincerà le elezioni. Capisco bene, quindi, l'interesse di Berlusconi: gli hanno ridato centralità. E capisco pure l'interesse di Salvini, che si è fatto i suoi calcoli, e medita di ripercorrere la strada di Bossi che nel 1994 si fece pagare caro, in numero di seggi sicuri, l'appoggio a Berlusconi. Tatticamente parlando, io questa mossa di Renzi non la capisco proprio». L'aver voluto approvare con il voto di fiducia persino la legge elettorale, per Cacciari non fa altro che "rinfocolare i risentimenti" e "aumentare i populismi peggiori": "Io vedo solo l'ossessione di non far vincere i grillini, che con il proporzionale magari sarebbero arrivati primi e Mattarella avrebbe avuto l'imbarazzo di dare l'incarico a Di Maio. Ma intanto si approfondisce il fossato tra la politica e la società. E temo seriamente che dopo i grillini vengano altri populismi, eversivi, non antipolitici ma antisistema. Bisognerebbe pensare più alla povertà, alle diseguaglianze, alla disoccupazione giovanile che sta al 35%, al precariato universale. Invece no, procedono a colpi di maggioranza, e non fanno altro che rinfocolare i risentimenti".

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