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Chiara Appendino indagata a Torino per falso in atto pubblico

Matteo Legnani
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E fanno tre. Dopo Raggi a Roma e Nogarin a Livorno (ma non dimentichiamo che il primato tra i sindaci grillini spetta a Pizzarotti - ora ex M5s - a Parma finisce nei guai con la giustizia anche il terzo sindaco di una grande città a marchio 5 Stelle. La prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, ha infatti ricevuto un avviso di garanzia. Ad annunciarlo è stata la stessa sindaca del capoluogo piemontese: «Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream. Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della Città e dei torinesi. Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all'individuazione dell'esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere". L'inchiesta che coinvolge con l'accusa di falso in atto pubblico la Appendino  è quella della procura di Torino sull'ex area Westinghouse e, in particolare, su un debito del Comune nei confronti di Ream, società partecipata della Fondazione Crt, scomparso dal bilancio 2016 del Comune. Lo scorso luglio, la Guardia di Finanza aveva acquisito da Palazzo civico varia documentazione relativa all'area ex Westinghouse, di fronte al Palazzo di giustizia, dove dovrebbe sorgere un centro congressi da 5mila posti e un ipermercato.

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