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La Catalogna ha lo stesso destino del Nord: "Troppo ricca per essere libera"

Alessandra Menzani
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Quello che succede in Catalogna è deprimente. Dimostra che la Spagna non sa neanche cosa sia la democrazia, essendo rimasta con la mentalità ferma al franchismo, la dittatura fascista che non tollerava il voto popolare e pretendeva di dettare legge infischiandosene della gente. Ogni altro discorso sulla vertenza in atto tra Barcellona e Madrid non ha senso. I catalani chiedono l' indipendenza e i madrileni la negano loro perché gli avversari sono ricchi e perderli significa rimetterci dei soldi. Più o meno la stessa cosa succede in Italia. Lombardia e Veneto pretendono l' autonomia per amministrarsi meglio, e Roma non la concede per un semplice motivo: teme di non incassare più la bellezza di quasi 70 miliardi l' anno che le servono per finanziare le proprie porcherie. Il Nord è ricco e il Mezzogiorno è povero. Pertanto i quattrini dei settentrionali servono per compensare gli sprechi dei meridionali. Tutto qui. Lo stesso succede in Spagna, dove la Catalogna si arrangia in proprio, mentre il resto del Paese tira a campare. Il potere centrale quindi non sopporta l' indipendenza non per ragioni patriottiche, che fanno parte della retorica, bensì per raccattare denaro. La battaglia tra la capitale e Barcellona rischia di finire in un bagno di sangue: i franchisti di risulta non hanno intenzione di mollare la presa, convinti di essere i padroni della Spagna, e i catalani non cederanno facilmente alle soperchierie centraliste dei fascisti. Di conseguenza, assisteremo a lungo a una battaglia senza esclusione di colpi. Noi italiani non comprendiamo l' essenza della crisi ispanica in quanto non conosciamo a fondo la storia iberica. I commenti dei media di casa nostra sono quasi tutti imbarazzati e non spiegano niente. L' opinione pubblica è stordita poiché è malamente informata. Non capisce nulla. Ma il fatto fondamentale dovrebbe essere chiaro: la Catalogna è condannata a subire l' arroganza di una monarchia rimasta identica ai tempi in cui dominava Franco. di Vittorio Feltri

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