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Sicilia: candidato governatore Siciliani Liberi, per noi primo passo

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Palermo, 7 nov. (AdnKronos) - "Il risultato, di lista e di candidato presidente, pari allo 0,7 per cento dei voti validi, in assoluto certamente al di sotto delle nostre aspettative, non è nel complesso pienamente valutabile, se si considera che la nostra forza politica è nata soltanto l'anno scorso, che la maggior parte dei siciliani non è arrivata neanche a conoscere la nostra proposta (in molti giornali si è parlato sino all'ultimo di quattro candidati alla Presidenza), e che, dove è arrivata, è stata schiacciata dalla pressione psicologica del voto utile". Lo dice Massimo Costa, candidato alla Presidenza della Regione siciliana del Movimento Siciliani Liberi, aggiungendo: "È solo un primissimo passo, di una forza che aveva e ha bisogno di alcuni anni per potersi adeguatamente strutturare nel territorio e far radicare nell'immaginario collettivo il proprio ruolo innovativo per la politica siciliana". Per Costa il dato più rilevante di queste elezioni è "la progressiva disaffezione dei siciliani alla partecipazione politica. In questo senso gli elettori ci hanno dato ragione a metà: hanno compreso bene che non sono più cittadini della Repubblica italiana, che sono cioè sudditi coloniali, che nessuno dei partiti italiani potrà mai rappresentarli. Ma non hanno ancora trovato uno sbocco a tale disimpegno, non ci conoscono o ancora dubitano della nostra credibilità e, quindi, si rifugiano nell'astensione. Una destra che non ha mai tutelato la Sicilia, se non per particolarissimi interessi, si avvia a gestire la Regione-carrozzone e tutto ciò che da questa dipende. Le promesse di impugnare gli accordi di Crocetta mal si accordano alle opposte promesse di 'potare' lo Statuto delle sue parti più interessanti e vitali. Speriamo di sbagliarci ma non ci attendiamo nulla di buono".

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