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Berlusconi, retroscena clamoroso: non ha esultato per la vittoria in Sicilia, qual è la sua grande paura

Giulio Bucchi
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Una vittoria da festeggiare con il freno a mano tirato. Silvio Berlusconi, secondo il retroscena della Stampa, "non è affatto entusiasta" del risultato delle regionali in Sicilia. La stessa intervista al Corriere della Sera rivela come il leader di Forza Italia sia già concentrato alle politiche e soprattutto a chiarire i rapporti di forza nel centrodestra: si vince con nomi e candidati "moderati e liberali", in reazione alle urla dei grillini. L'aria che si respira nella villa di Arcore, assicura Ugo Magri, è addirittura "un mix di apprensione e inquietudine". La campagna elettorale condotta in prima persona a suon di bagni di folla ha portato a Forza Italia il 16,4%, non male considerato che rappresenta il triplo di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. ma inferiore al 20% auspicato. Più che deluso, però, Berlusconi sarebbe preoccupato dalla prospettiva di restare "schiacciato" su posizioni sovraniste, come le ha definite la Meloni. Se il nemico e unico contendente alle politiche sarà non il Pd ma il Movimento 5 Stelle (e su questo concordano quasi tutti, dopo la Sicilia), il timore fondato è che la campagna elettorale sarà all'insegna del populismo e dei temi "anti-sistema". "Un errore imperdonabile, lo sbaglio più tragico", l'avrebbe definita il Cav secondo la Stampa, perché aprirebbe a Luigi Di Maio la strada per Palazzo Chigi. Musumeci non era il suo uomo (lo ha ricordato ancora la Meloni), ha snobbato il suo unico consiglio ("Senti a me, da amico: tagliati quell'orribile ridicolo pizzetto"), veniva dal partito di Gianfranco Fini. E vincendo ha dato modo a Giorgia di rivendicarne il merito. 

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