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Fabrizio Masia: "Il M5s ha rubato voti al centrodestra in Sicilia. Il Pd invece..."

Andrea Tempestini
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«Dal mio punto di vista la performance del centrosinistra in Sicilia non è stata catastrofica». Fabrizio Masia, direttore di Emg Acqua, crede solo alla brutalità dei numeri. Ma la sinistra ha straperso... «Sì, ma non mi ha sorpreso. Alle Regionali del 2012, in Sicilia il centrosinistra aveva preso complessivamente il 30%, ma l'Udc da solo, che sosteneva Crocetta, fece il 10 per cento. Se considera solo il Pd, il dato è allineato a quello di cinque anni fa. E cinque anni fa il centrosinistra vinse solo perché nel 2012 il centrodestra arrivò al voto spaccato, Micciché contro Musumeci». Mi sta dicendo che il M5s non ha rubato voti a sinistra. «Esattamente. I 5 Stelle hanno intercettato molti consensi nell'alveo del centrodestra. Le spiego: nel 2012 Micciché e Musumeci fecero il 44%; l'Udc il 10 per cento. Quello che potremmo considerare centrodestra era dunque ben al di sopra del 50%, cifre più basse rispetto al risultato di oggi. Se teniamo conto che l'affluenza alle due tornate è stata identica e che a crescere sono stati i grillini, è semplice capire da dove arrivino quei voti». Resta il fatto che dal "glorioso" 2014, il Pd è in caduta libera. Colpa di Renzi? «Ho una visione semplice. Quando Renzi si affacciò in politica fu abilissimo a parlare a tutti gli elettori senza una collocazione radicata. Il suo immaginario era fertile, potente: suscitò aspettative enormi. Le persone pensavano che con lui al governo spuntassero i fiori sotto alle loro scarpe. Poi, dato che nella quotidianità la gente ha avuto una percezione limitata del miglioramento delle condizioni di vita, si è innescato un profondo senso di delusione che ha portato al risultato di oggi. Di tutto ciò, a livello nazionale ne ha beneficiato il M5s. Anche il centrodestra ha recuperato, la Lega e Fratelli d'Italia: la Meloni, oggi, ha quasi raddoppiato i voti del 2014». Si può dire che livello nazionale il M5s ha rubato i voti al Pd? «Ci andrei cauto. Oggi i sondaggi rilevano una enorme fetta di indecisi, pari circa al 16 per cento. E gran parte dell'elettorato Pd va verso l'indecisione o l'astensionismo, anche temporaneo. Non è detto che sia il M5s a rubare voti a Renzi. E il Pd quei voti potrebbe anche recuperarli». È realistico l'obiettivo di Renzi di una coalizione al 40%? «Le rispondo citandole il risultato del referendum del 4 dicembre, un voto eminentemente politico: Renzi e il Sì incassarono il 40%, che dunque potrebbe essere un bacino di riferimento. Il potenziale c'è, ma non sarà semplice raggiungere l'obiettivo, soprattutto senza riunire i cespugli e le forze che si moltiplicano a sinistra». di Andrea Tempestini

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