Berlusconi: "Senza vincitori resti Gentiloni" Lo strappo di Salvini
Roma, 13 dic. (AdnKronos) - "La soluzione più corretta" è che "resti al governo Gentiloni", per "almeno tre mesi". Così Silvio Berlusconi, alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, risponde a chi gli chiede cosa sarebbe meglio fare in caso di stallo dopo le politiche. "Sarebbe giusto proseguire con questo governo -rimarca il Cav - per consentire alle forze politiche di proseguire una campagna elettorale non brevissima", che possa durare "almeno tre mesi". Berlusconi si dice convinto che "Fi supererà il 30%. "Attorno a me - sottolinea - avverto un tale sentimento di stima, rispetto e amicizia", che, alle prossime politiche "non c'è nessuna possibilità di una non vittoria del centrodestra. Non lo dico io senza aver approfondito, l'ho fatto con la nostra società di indagini. Sono convinto che la nostra coalizione vincerà". Poi assicura cha la 'rivoluzione azzurra' ci sarà. "Il partito sarà profondamente rinnovato", dice Berlusconi. Il Cav conferma che alcuni tagli saranno fatti, non tutti verranno ricandidati e parla del casting in corso per scegliere volti nuovi, espressione soprattutto della società civile: "Ho ripetutamente affermato che Fi presenterà protagonisti dell'impresa, delle professioni, dell'università, degli alti gradi del terzo settore. Dedicherò - annuncia - tutto il mese di gennaio agli incontri". L'ex premier assicura che sulla composizione delle liste non deciderà da solo: "Non sarà una decisione solo mia, ma una decisione comune di tutti i più rilevanti esponenti di Fi". Riguardo agli alleati, Berlusconi, commentando lo strappo del leader della Lega, dice: "Voi giornalisti sopravvalutate i capricci di Salvini. Lui ha questo modo di cercare e conquistare attenzione e consenso di un numero sempre maggiore di elettori". "Ma ripeto - aggiunge -, quando ci si siede allo stesso tavolo Salvini è persona estremamente ragionevole". "Troveremo l'accordo sul programma" di governo, assicura. Sempre parlando degli alleati, l'ex premier chiarisce che i parlamentari di Ap che fanno capo a Maurizio Lupi e hanno divorziato dagli alfaniani che confermano l'alleanza con il Pd "non avranno accoglienza in Forza Italia", ma stanno lavorando "per entrare a far parte del quarto movimento", la cosiddetta quarta gamba del centrodestra che si costituirà in questi giorni. Poi attacca i dem. "Oggi il Pd - sottolinea -, grazie alle sue divisioni e senza un progetto concreto, non è considerato da noi un competitor a cui opporci in modo plateale". Parlando del libro di Vespa, il Cav dice: "Non mi piace il titolo 'Soli al comando', non mi riconosco...". Il nuovo volume del giornalista Rai parla dei 'grandi della Terra' e Berlusconi commenta: "Non sono riuscito a dormire. Sono stato in piedi fino alle sei del mattino. Mi sono letto la parte dei grandi dittatori. Vedo che ci hanno messo Hitler e anche Mussolini, che forse un dittatore proprio non era... nel suo piccolo...". Le parole del leader di Forza Italia sul Duce sono miccia per una nuova polemica. Il moderatore Antonio Polito lo stuzzica in proposito e l'ex premier minimizza: "La mia su Mussolini è solo una battuta di spirito". Poi rivela che tra "i grandi della Terra" descritti nell'ultimo volume del conduttore di 'Porta a porta' quello che preferisce è l'ex primo ministro britannico Winston Churchill: "Sono sempre stato affascinato da Churchill, architetto della vittoria dell'Occidente contro la dittatura in Germania di Hitler". L'ex premier è stato interrotto a un certo punto da una donna che ha gridato: "Non ho un lavoro, nessuno mi sta a sentire eppure io sono brava!". Pronta la replica del presidente di Forza Italia: "Lei ha perfettamente ragione signora, ora mi segno quello che lei sta dicendo". Tornando a parlare di politica, Berlusconi indica la priorità del programma di Forza Italia. "Oggi i pericoli maggiori sono immigrazione e mancanza di sicurezza". "Qualcuno -avverte il Cav- calcola che in Italia ci siano senza controllo per alcuni 400mila e per altri 470mila migranti. E come mangiano? Delinquono". L'ex premier rilancia, quindi, un "piano Marshall di 500 miliardi all'anno per Paesi nordafricani e per qualche Paese mediorientale per mandare in questi luoghi le loro imprese e offrire così posti di lavoro agli indigeni. Se non saremo questo - conclude -, saremo esposti ad un'immigrazione di massa".