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La destra si spacca

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Roma, 13 dic. (AdnKronos) - Niente più incontri né tavoli. Scricchiola nel centrodestra l'alleanza tra Forza Italia e la Lega. Ad accendere le polveri è il leader della Lega Matteo Salvini. Infuriato per il voto contrario di Fi all'iter veloce per la legge Monteni sull'abolizione degli sconti di pena per i reati gravissimi e infastidito dall'endorsement del Cav al governo Gentiloni in caso di stallo dopo le politiche ("se non ci fosse una maggioranza in grado di governare, la soluzione più corretta sarebbe che resti Gentiloni per almeno tre mesi a palazzo Chigi"), il segretario di via Bellerio minaccia la rottura dell'alleanza di centrodestra. "E' una vergogna, sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi sulla legge Molteni", tuona Salvini. Il suo vice, Giancarlo Giorgetti, rincara la dose: "Noi non vogliamo tradire gli elettori, basta saperlo prima. Noi mai con Gentiloni". Il presidente di Forza italia non raccoglie la provocazione e alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa al Tempio di Adriano getta acqua sul fuoco: "Non commento, voglio prima incontrare Salvini e parlare con lui di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi sono decisioni prese dai gruppi parlamentari". Preoccupata dal clima sempre più gelido e dai tempi stretti per costruire una coalizione e dividersi i candidati, Giorgia Meloni chiede un incontro chiarificatore entro Natale: "Appello agli alleati: le differenze, le sfumature, le incomprensioni tra i tre partiti del centrodestra saranno sempre molte ma non c'è più tempo da perdere. Occorre capire una volta per tutte se si vuole stare insieme per dare all'Italia un governo credibile, oppure no". A parole, insomma, sembra una coalizione pronta a esplodere. Ora spetterà ai pontieri rasserenare gli animi. Berlusconi, però, ostenta sicurezza e invita alla cautela. E come sta facendo da qualche tempo, preferisce non polemizzare e smorzare i toni. Concede solo una frecciatina sulla volubilità del principale alleato, definendolo "capriccioso', che vale più di ogni sottinteso e conferma lo scontro in corso sulla leadership in vista delle politiche: "Voi giornalisti sopravvalutate i capricci di Salvini, lui ha questo modo di conquistare attenzione e consenso di un numero sempre maggiore di elettori", ma non dimentichiamo che "è diventato protagonista della Lega, portandola dal 4 al 15%, quindi chapeau!". Sotto traccia, continua la guerra di posizione tra Lega e azzurri. Berlusconi è convinto che Salvini punta a conquistare un voto in più di Fi, come dimostrato dalla 'politica espansionistica' del segretario del Carroccio al Sud, anche a danno di Fdi, con l'acquisto di vari esponenti soprattutto ex aennini. Forte degli ultimi sondaggi che danno Fi al 17%, il Cav preferisce non alimentare scontri e aspetta. Da qui il suo ottimismo che fa andare su tutte le furie i lumbard: "Lo ripeto, quando ci si siede allo stesso tavolo Salvini è persona estremamente ragionevole ed è disposto anche a cambiare parere".

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