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Bisignani, il retroscena-bomba: "M5S al governo, Di Maio no". La spifferata su tutti i ministeri: fa i nomi

Giovanni Ruggiero
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Di questo passo sia il centrodestra che Matteo Renzi rischiano di diventare i più importanti motivi di una possibile vittoria del Movimento cinque stelle. Luigi Bisignani sul Tempo ne è praticamente certo, nonostante gli sforzi anche fisici di Silvio Berlusconi, impegnato ogni giorno a mettere il silenziatore ai rimbrotti di Matteo Salvini. E nonostante la maratona televisiva del segretario Pd che saltella da un programma all'altro. I grillini ormai ne sono consapevoli, aggiunge Bisignani, al punto che "sono pronti ad allearsi anche con il diavolo purché venga rotto quell'asse fortissimo e danno che secondo loro unisce oggi Forza Italia con il Pd". I grillini avrebbero anche accettato prospettive del tutto nuove rispetto a quelle previste finora. In caso di alleanza con la lega di Salvini o gli ex comunisti di Pier Luigi Bersani, il premier designato potrebbe anche non essere Luigi Di Maio. Per lui però nessun problema, visto che gli avrebbero già riservato la poltrona di Presidente della Camera. A quel punto il candidato premier da presentare a Sergio Mattarella diventerebbe Pietro Grasso, sul quale anche i grillini non hanno motivi di critica. Spuntano anche indiscrezioni sui possibili ministri "tecnici" o quasi, come il grillino Alessio Zaccaria alla Giustizia, Luigi Zingales all'Economia, in alternativa anche a Paolo Savona o il banchiere Antonio Guglielmi. Alla difesa o all'Interno il generale della Finanza Umberto Rapetto. Tra i candidati per l'Economia c'è anche una donna, Mariana Mazzucato, oggi consigliera del leader laburista Jeremy Corbyn.

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