Vittorio Feltri: a Grasso e Boldrini va bene frustare i cavalli? Disonore a chi umilia l'animale
Il presidente del Senato, Grasso, e la presidente della Camera, Boldrini, non hanno molto a cuore la salute fisica e mentale dei cavalli. Diciamo pure che se ne fregano di loro e delle torture che subiscono per fornire ottime prestazioni di lavoro e sportive. Infatti le due autorità non hanno calendarizzato la legge che prevede la eliminazione dei mezzi coercitivi in uso nell'ippica e nell'equitazione. Cosicché, in chiusura di legislatura, non ci sarà più il tempo per esaminare la questione assai delicata e i destrieri seguiteranno a essere maltrattati impunemente. Ciò conferma la più assoluta insensibilità di Palazzo Madama e di Montecitorio nei confronti di animali a cui la umanità deve la propria evoluzione. Non si può infatti dimenticare che gli equini sono stati per secoli, fino all'inizio del '900, l'unico mezzo di trasporto disponibile. Anche i primi tranvai erano trainati da meticci. Chi non lo sa o se ne è dimenticato si rinfreschi la memoria o si documenti. Oggi vari poveri ronzini vengono ancora attaccati alle carrozzelle che portano a spasso turisti dal cervello minuscolo. E i vetturini impugnano inutilmente la frusta per costringere i quadrupedi, verso i quali dovremmo nutrire gratitudine, a dare il massimo esercitando su di loro una violenza gratuita. La stessa aggressività si riscontra nelle gare che vedono giumente, castroni e stalloni protagonisti. Fantini che corrono al galoppo e driver che guidano al trotto picchiano le povere bestie con l'intento di ottenerne prestazioni vincenti o almeno competitive. Trattasi di barbarie da vietare. Anche perché il cavallo seviziato non rende di più d'un suo simile rispettato. Ci sono le prove. In Inghilterra si disputano quotidianamente gran premi in cui la frusta è bandita, e i tempi dei galoppatori e dei trottatori sono identici a quelli registrati con lo stimolo della cravache o scudiscio che dir si voglia. Se le performance dei purosangue non migliorano con la frusta significa che è una idiozia adoperarla. Tanto vale abolirla. Giacché il cavallo è collaborativo, in cambio di una manciata di biada e mezza balla di fieno garantisce generosamente tutto ciò che può dare, fatica e sudore. Ho visto morire sul traguardo atleti quadrupedi stremati, che hanno sacrificato la vita per compiacere l'uomo, il peggiore abitante della terra, il quale per una mazzetta di banconote e un attimo di gloria riflessa è capace di compiere crudeltà disgustose. Personalmente ho vinto alcune gare in pista senza dare botte al mio amico equino, che mi ha regalato immense soddisfazioni. Il fatto increscioso che Grasso e la Boldrini non abbiano favorito l'eliminazione della frusta, tramite una legge acconcia, mi induce a pensare che o siano entrambi ignoranti oppure senza cuore. Onore ai cavalli, disonore a chi non sa quanto essi abbiano fatto per consentirci di dominare il mondo. di Vittorio Feltri