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Emma Bonino, accordo con Bruno Tabacci per partecipare alle elezioni

Matteo Legnani
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Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe di sicuro da ridere. Perchè la telenovela dei Radicali di Emma Bonino sulle firme da raccogliere per partecipare alle elezioni del prossimo 4 marzo dopo il fallito accordo col Pd, si è conclusa con un salvataggio da ridolini. In soccorso della Bonino è arrivato un vecchio "arnese" della politica che più "vecchio arnese" non si può: quel Bruno Tabacci che già era politico navigato nella prima Repubblica tra le file democristiane e che in questo disgraziatissima Italia ha ancor la possibilità di incidere sui meccanismo politici del Paese. Come? Tabacci ha messo a disposizione dei radicali il simbolo di Centro Democratico. "È una novità di stamattina - ha spiegato Emma Bonino - quel che sappiamo è che non siamo più obbligati a partire da domani con le firme. Il gesto generoso e autonomo di Bruno Tabacci ci consente di essere presenti alle elezioni del 4 marzo a parità degli altri ai blocchi di partenza. La legge - ha precisato Bonino - non parla di coalizione ma di apparentamenti tecnici che non necessitano di un programma politico comune". Insomma, una di quelle cose da azzeccagarbugli che solo in Italia... senza trascurare l'ironia del fatto che siano i cattolici a salvare i radicali, ovvero coloro che negli anni '70 e '80 vedevano la Dc come Belzebù. Leggi anche: Bonino, la cena segreta coi vertici del Pd: "Emma ti conviene" Tecnicamente, l'accordo Tabacci-Bonino non è una fusione, ma una messa a disposizione dell'esenzione che il Centro Democratico ha avendo formato un gruppo dopo l'elezione 2013 per consentire la partecipazione democratica a Bonino alle prossime elezioni. Di fatto ci vorrà una qualche forma di accordo tra i due che però al momento è ancora da definire.

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