Silvio Berlusconi, ecco il patto del centrodestra: l'accordo con Salvini e Meloni, la furia della "quarta gamba"
L' ultima offerta degli alleati alla Quarta gamba parla di 20 collegi, anziché i 13 proposti solo l' altro giorno. Ma Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto hanno lasciato il tavolo delle trattative, chiedendo una pausa di riflessione, mentre Silvio Berlusconi invitava a Palazzo Grazioli Giorgia Meloni e Matteo Salvini con i rispettivi negoziatori. Il gruppo ha poi firmato ufficialmente il programma elettorale, e non era scontato visti i nuvoloni. La tempesta è scatenata dai centristi, che vorrebbero almeno 4 collegi blindati in Sicilia e altri 3 in Puglia, i loro fortini elettorali, più un' altra fetta da spalmare nel resto del Paese. Forse nemmeno l' ultima mediazione riuscirà a placare i loro appetiti, visto che Fitto si presenta nel salotto di Bruno Vespa ammettendo che «ci sono difficoltà oggettive» con i potenziali alleati. Sono ore di grande tensione, perché tra pochi giorni suonerà il gong sul ring delle liste (Noi con l' Italia continua a minacciare di correre da sola) mentre settimana prossima sarà il turno delle candidature. Dovranno essere ufficializzati i nomi per i collegi uninominali, ed è prevedibile che sarà un' altro match durissimo. Col Carroccio che chiederà per sé quasi tutto il Nord: si parla di almeno il 50% dei collegi lombardi, addirittura di più per quelli veneti. Per approfondire leggi anche: "La destra l'ho salvata io", orgoglio Meloni Ieri, peraltro, Salvini ha annunciato il colpaccio: ecco l' avvocato Giulia Bongiorno, già pupilla di Gianfranco Fini e difensore di Giulio Andreotti. Salvini ha annunciato che la penalista sarà capolista del Carroccio in più zone d' Italia. Ma la giornata è vissuta soprattutto sulle esternazioni del Cavaliere, che così ha provato a coprire le tensioni con gli alleati. «Il 45% è il traguardo minimo che ci siamo dati, in modo da avere una larga maggioranza per poter governare e realizzare il nostro programma innovativo» ha annunciato il leader azzurro. Gli ultimi sondaggi della settimana lo fanno sorridere, con Forza Italia che tocca il 16,5% e stacca la Lega al 13,2%. Questi suffragi, uniti al consenso della Meloni e di Noi con l' Italia, raggiungono quasi il 37%. Dieci lunghezze sopra il centrosinistra di Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle. «La chiave di volta» del programma, dice Berlusconi, «è l' introduzione della flat tax, che abbatte di molto le tasse e che sospingerà la crescita dell' economia». Ma il tema su cui insistere, in una giornata di mal di pancia, è quello della concordia nella coalizione. E infatti il Berlusca giura che con Salvini e la Meloni «abbiamo trovato un accordo su tutto il programma, è andato tutto abbastanza liscio, ci sono state naturalmente delle discussioni su qualche punto ma sono mesi che ci lavoriamo». Berlusconi giura: «Sono sicuro di non trovarmi nella situazione che ho avuto in altri governi quando ci fu molta slealtà dei miei alleati». Certo, le mele marce sono ovunque. E quindi, aggiunge, «è fondamentale introdurre in Costituzione il vincolo di mandato per evitare lo scandalo mostruoso» dei voltagabbana. Peccato che dietro le quinte proprio Lega e Fratelli d' Italia, mentre il Cavaliere manda segnali distensivi in tv, chiedano agli azzurri di concedere spazio a Cesa&Fitto togliendo acqua solo dal bacino forzista. Che ingrati, avrà pensato il Cavaliere, visto che su Rete 4 si sforzava di sorridere: «Salvini e la Meloni sono venuti a pranzo ad Arcore, ma non li ho avvelenati». Di più: a L' Aria che Tira su La7, il leader azzurro dice che Salvini «andrebbe bene» al Viminale, anche se sa benissimo che il ruspante alleato sogna Palazzo Chigi. Mentre gli alleati si ritrovano, dopo le 20, a Palazzo Grazioli, rimbalzano le parole di Fitto che sta per varcare gli studi di Porta a Porta: «Serve un riconoscimento vero e reale del nostro ruolo». Perlomeno, arriva la buona notizia del programma. Altra nota positiva, Vittorio Sgarbi. Si sarebbe ricomposta la frattura: «Vado con Berlusconi, mi ha offerto un seggio sicuro al Senato per Forza Italia» dice il critico d' arte alla Zanzara. di Matteo Pandini