Sergio Mattarella: dietro la condanna del fascismo, l'ombra dei populismi autoritari
"Sorprende sentir dire che il fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile". Sergio Mattarella, in occasione della Giornata della memoria, ha condannato con forza chi in qualche modo ha salvato le cose giuste che ha fatto Benito Mussolini. La sua è una presa di posizione molto dura ed è, riporta la Stampa in un retroscena, un vero e proprio monito in questa difficile fase pre-elettorale. Mattarella vuole così ribadire i confini della legittimità repubblicana, collocando decisamente l'Italia nel novero delle democrazie liberali, e allontanarla dal modello delle democrazie autoritarie e populiste verso cui alcuni Paesi dell'Est Europa stanno inclinando. Leggi anche: Mattarella asfalta Mussolini. La mossa in piena campagna elettorale