Cerca
Cerca
+

Luigi Di Maio, la lista dei ministri per il governo M5S: tutti tecnici come Mario Monti

Giovanni Ruggiero
  • a
  • a
  • a

I primi nomi dei ministri che andranno a formare un ipotetico governo del Movimento Cinque Stelle non preannunciano niente di buono. Luigi Di Maio ha già annunciato da tempo che la presentazione sarà fatta prima del voto del 4 marzo, quindi entro e non oltre il 1 del mese. La missione è complicata in partenza, il vicepresidente della Camera deve già riuscire a scrollarsi di dosso l'immagine di totale inesperienze e quella sensazione che trasmette di totale improvvisazione ogni volta che apre bocca. Un'idea diffusa non solo tra gli elettori, almeno stando ai sondaggi, ma anche tra Quirinale, Bruxelles e mercati internazionali. Leggi anche: L'ultima vergogna grillina, così Di Maio ha taroccato le liste dei candidati I timori di burocrati e tecnici davanti a un possibile governo Di Maio sono legati, come riporta il Fatto quotidiano, agli effetti che questo potrà avere sulla stabilità economica del Paese, un'incognita totale e per chiunque. La ricetta dei grillini per tranquillizzare i tecnici sarebbe quindi piazzare una serie di tecnici nei posti chiavi del loro governo. L'ultima volta che è successo in Italia è stato per mano di Mario Monti e il suo esecutivo di professori e super-esperti, stavolta potrebbe anche andare peggio. Leggi anche: Di Maio, ecco la prossima first lady: chi è la bionda accanto a lui / Foto Non tutti i personaggi coinvolti dai grillini sono già disposti a rendere pubblici i proprio nomi, il timore è naturalmente quello di bruciarsi ben prima dell'esito del voto. Qualche altro però ha rotto subito gli indugi, come il prof. Lorenzo Fioramonti, docente di Economia all'Università di Pretoria, in Sudafrica, e candidato in un collegio uninominale a Roma. Per lui sarebbe già pronta la poltrona di ministro dello Sviluppo economico. Le attenzioni però sono tutte puntate sul ministero più delicato, quello delll'Economia e delle Finanze. Secondo il Fatto quotidiano, Di Maio avrebbe aperto due canali per tenere a bada le proeccupazioni del "sistema di potere", uno con Bankitalia e l'altro con il Fondo monetario internazionale. E proprio da lì potrebbe arrivare un nome utile a ricoprire l'incarico e tenere tutti contenti, attivisti compresi: Alessandro Leipold del Fmi, il cui incarico scade il prossimo ottobre.

Dai blog