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Luigi Di Maio, la lettera imbarazzante di Roberta Lombardi: "Quella toglimela di torno"

Giovanni Ruggiero
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Il nervosismo all'interno del Movimento Cinque Stelle ha raggiunto un nuovo picco da record, stando a leggere le email scambiate tra la candidata grillina alla Regione Lazio, Roberta Lombardi, e il "gentile capo politico", Luigi Di Maio. Come riporta Repubblica, a far saltare la mosca al naso della "faraona" pentastellata è stata la presenza della biologa Elena Fattori, già senatrice grillina e candidata al Consiglio regionale laziale. Leggi anche: Di Maio, lo strano silenzio su Macerata: scoppia la rivolta interna Nell'email indirizzata a Di Maio, la Lombardi non usa grandi giri di parole per far capire quanto la Fattori le stia sulle scatole: "Con la presente - ha scritto - la informo che non autorizzerò nessun evento della campagna elettorale per le regionali in cui sarà presente la senatrice Elena Fattori che ci legge in copia". La colpa della senatrice è di non essere anti-vaccini e condividere un rapporto di amicizia con il virologo Roberto Burioni. Senza dimenticare che sempre la Fattori si è azzardata a sfidare Di Maio alle primarie, attirando su di sé le ire di buona parte dei potentati grillini più vicini alla Casaleggio, dai sindaci laziali alla Taverna. Leggi anche: La vergogna di Di Maio, per cosa ha speso ben 6 mila euro L'antipatia per la Fattori sarebbe di natura politica però, come chiarisce la Lombardi: "Le posizioni politiche della sig.ra Fattori in tema di salute e vaccini sono individualistiche e fuori dalla linea politica nazionale. non intendo pertanto correre il rischio che vengano minimamente confuse con le linee politiche della sottoscritta". La colpa gravissima della Fattori è stata anche di aver preso le distanze dalle deliranti posizioni anti-vacciniste dei grillini. Un gesto imperdonabile per la Lombardi che conclude l'email così: "La invito a sensibilizzare la sig.ra Fattori a evitare l'incresciosa situazione di dovermi costringere, attraverso comunicazioni pubbliche, a separare le nostre campagne".

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