Il sondaggio horror per il centrodestra: gli indecisi quasi tutti per 5 Stelle e Pd
A due settimane dalle elezioni del 4 marzo, c'è un esercito di 10 milioni di italiani che deve ancora decidere su quale partito o lista metterà la croce. Sono i cosiddetti "indecisi". Gli unici, visti i sondaggi, che potrebbero in via teorica non far finire nell'atteso pareggio la contesa elettorale. Uno dei più importanti sondaggisti, Antonio Noto, scrive oggi di suo pugno sul Fatto Quotidiano che una parte di costoro deciderà con ogni probabilità da che parte schierarsi quando mancheranno appena 3-4 giorni all'apertura delle urne. "Nel 2013 ben il 15% della popolazione decise se e cosa votare tra il giovedì e il venerdì precedenti la tornata elettorale, il 5% addirittura dentro la cabina elettorale e il 7% ha cambiato idea su chi votare nelle 24 ore precedenti l'apposizione della fatidica crocetta". Già, e quest'anno come andrà? L'Istituto Noto Sondaggi, spiega il suo fondatore "ha condotto un particolare studio su un campione di popolazione incerta per comprendere quale è il partito o la coalizione di riferimento". Il risultato è da allarme rosso per il centrodestra: Noto ritiene infatti che il centrodestra "sembra aver fatto già il pieno dei voti certi, cioè gli indecisi che hanno come riferimento questa coalizione sono in netta minoranza, il 17%. Al contempo, la potenzialità di maggiore incremento derivante dal voto degli indecisi la potrebbe avere il Movimento 5 Stelle, in quanto è la lista di riferimento del 40% dei dubbiosi, e in misura minore, ma sempre consistente, il centrosinistra, coalizione alla quale fa riferimento il 30% degli incerti". Per questo, prosegue Noto, "i blocchi politici che hanno una maggiore potenzialità di incremento sono il M5S e il centrosinistra, mentre con assai meno probabilità assisteremo a un incremento vertiginoso delle preferenze raccolte dal centrodestra rispetto a quello che ci dicono oggi i sondaggi". Leggi anche: Mattarella, il rebus del dopo-voto: La "doppia-fase", drammatica trappola per il presidente