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Silvio Berlusconi, la mossa spacca-voto: il referendum anti-Napolitano

Giulio Bucchi
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Si scrive presidenzialismo, si legge "referendum anti-Napolitano". Uno scatenato Silvio Berlusconi, tra il teatro Manzoni e il salotto di Domenica Live da Barbara D'Urso, rilancia il suo cavallo di battaglia: "Abbiamo già pronto un referendum perché gli elettori possano scegliere, votandolo, il capo dello Stato", cui si aggiungerà un quesito per chiedere agli italiani il consenso o meno sul divieto di "cambiare casacca" in Parlamento. Leggi anche: "Quando parla Napolitano...", un Feltri da godere Per introdurre nel nostro ordinamento questi due punti, come annota anche Il Quotidiano nazionale, serve una legge costituzionale, dunque la consultazione dovrebbe essere il coronamento dell'iter. Dal punto di vista elettorale, le due proposte sono un gol a porta vuota: il Cavaliere sa che la gente vuole eleggere il capo dello Stato, un po' come fosse un premier. Di sicuro la maggioranza degli italiani non avrebbe mai votato una figura come Giorgio Napolitano al Quirinale, e secondo Berlusconi questo è il massimo delle garanzie. E anche la misura anti-voltagabbana non può trovare grandi opposizioni. 

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